Quarta sconfitta consecutiva per gli Houston Rockets, che cadono al cospetto dei Boston Celtics al TD Garden per 99-98 dopo aver dominato l’incontro nel primo tempo ed averlo condotto fino ai secondi finali. L’inizio aggressivo e determinato degli ospiti sembra mettere alle corde i padroni di casa, ma questi ultimi si rialzano con carattere e grinta e portano a casa un successo, il secondo consecutivo, insperato fino a pochi istanti dal suono della sirena. 

 

BOSTON CELTICS

 

TATUM: 6,5

Personalità da leader consumato e veterano abituato da anni ai ritmi incessanti e complicati della NBA. La terza scelta assoluta dello scorso Draft ha sin da subito messo in mostra il meglio del suo repertorio. Tatum realizza 19 punti e 5 rimbalzi, tirando con il 45% dal campo (5/11), ma soprattutto mostrando un carattere insolito per un rookie.

 

IRVING: 7.5

Male dalla lunga distanza (tira da tre con il 16,6%, realizzando appena una delle sei conclusioni tentate), bene nel complesso al tiro, con un buon 50% (9/18), l’ex Cleveland Cavaliers dà un contributo concreto alla causa biancoverde e non fa mancare il suo apporto nei momenti decisivi, siglando 26 punti e propiziando la rimonta dei suoi.

 

SMART: 7

Fa registrare un buon 42,8% al tiro e mette a referto 13 punti, 6 rimbalzi e 5 assist, riscattandosi alla grande dopo una partenza tutt’altro che positiva. Nella vittoria in rimonta dei Celtics c’è anche la sua firma, con i due falli commessi ai suoi danni da Harden nel finale che permettono a Boston di portare a casa la vittoria allo scadere.

 

HORFORD: 6

9 punti, 8 rimbalzi e 4 assist non sono certo cifre da capogiro, ma al contempo non mostrano tutto il lavoro encomiabile svolto dall’ex Atlanta Hawks, soprattutto in fase difensiva. È uno di quei giocatori cui Boston si aggrappa nei momenti più complicati, venendo sempre ripagata.

 

MORRIS: 6

Disputa appena 19′ sul parquet del TD Garden, quanto basta per andare in doppia cifra (10 punti), tirando col 50% da tre (2/4) e contribuendo a gettare le basi per la rimonta finale dei suoi tra terzo e quarto quarto. Risorsa fondamentale su cui Stevens sa di poter contare in qualsiasi momento.

 

 

HOUSTON ROCKETS

 

GORDON: 5,5

Ancora una volta titolare in virtù dell’indisponibilità di Chris Paul, la guardia ex New Orleans fa registrare ben 24 punti, un bottino a dir poco notevole, seppur tirando spesso e volentieri senza particolare criterio. Da tre realizza appena quattro tiri su quattordici tentativi (28,5%), rivelandosi meno cinico del solito e sbagliando più del dovuto.

 

ANDERSON: 5

Nel complesso fa registrare percentuali positive dal campo (42,8%) e al tiro da tre (33,3%), ma 8 punti e 9 rimbalzi non possono bastare, anche perché è abituato a numeri diversi. Risulta piuttosto sterile in difesa e conferma di vivere un periodo tutt’altro che fruttuoso.

 

HARDEN: 5,5

Le medie del Barba ingannano: 34 punti, 10 assist e 6 rimbalzi è una prestazione da MVP, ma tirare col 25,9% dal campo (7/27) e commettere errori grossolani, tra cui due falli su Smart a pochi secondi dalla fine, non lo è affatto. Serata tutt’altro che positiva, la rende meno amara segnando tutti i liberi tirati (15/15).

 

ARIZA: 6

Probabilmente è quello con meno responsabilità nella sconfitta dei suoi. Dà una mano concreta in entrambe le fasi, risultando quasi impeccabile al tiro (60% dal campo con 3/5 e 75% da tre con 3/4). Chiude la sua gara con 11 punti e 6 rimbalzi e, soprattutto, con la consapevolezza di aver offerto una buona prestazione.

 

TUCKER: 5

Ci si aspettava qualcosa in più da lui in uscita dalla panchina. L’ex Toronto Raptors, infatti, mette a referto appena 3 punti, facendosi comunque apprezzare per l’enorme spirito di sacrificio. Non riesce a dare un apporto significativo alla causa.