Notte più che positiva per gli Houston Rockets al Toyota Center, con i padroni di casa che ritrovano James Harden e tornano al successo contro i Minnesota Timberwolves, rialzando la testa dopo l’amara battuta d’arresto riportata contro i Los Angeles Clippers. Privi di Gerald Green e Trevor Ariza (squalificati per due turni in seguito al tentativo di accedere allo spogliatoio dei Clippers), i texani ritrovano a pieno regime anche Luc Mbah a Moute, che era tornato in campo proprio nello scorso match. Protagonista principale dell’incontro è Eric Gordon: il sesto uomo dell’anno in carica offre una prestazione a dir poco positiva, siglando 30 punti in uscita dalla panchina. Ottima prova anche per Clint Capela e Chris Paul, mentre agli ospiti non basta il trio Wiggins-Towns-Butler. Finisce 116-98 per la squadra guidata da Mike D’Antoni, che infligge ai lupi di Tom Thibodeau la seconda sconfitta di fila.

 

MINNESOTA TIMBERWOLVES

 

TYUS JONES: 6,5

Molto positivo il suo ingresso dalla panchina. Al contrario del titolare nel suo ruolo Teague, ha un ottimo impatto sulla gara, mettendo a referto 13 punti in 16′ disputati, con il 62,5% al tiro (5/8) e il 60% da tre (3/5).

ANDREW WIGGINS: 5,5

Quasi impeccabile dalla lunga distanza (3/5, percentuale del 60% di precisione), lascia un po’ a desiderare in area, in cui tira con un inusuale 28,5% (2/7). Nonostante non sia particolarmente efficiente al tiro, trova il modo di dare un contributo significativo con 16 punti a referto, ma ci ha abituato a ben altre prestazioni.

KARL-ANTHONY TOWNS: 7

Anima e principale punto di riferimento dei suoi. In area risulta praticamente immarcabile e fa registrare un ottimo 75% (9/12), mentre dalla lunga distanza è tutt’altro che implacabile (1/7, pari al 14,3%). Miglior scorer dei lupi con 22 punti, cattura anche la bellezza di 15 rimbalzi, a dimostrazione della sua grande capacità di dominare sotto canestro: lotta dall’inizio alla fine senza mai mollare.

JEFF TEAGUE: 5

Le sue percentuali non sono nemmeno così basse (37,5% al tiro con 3/8), ma da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più. 6 punti, 5 rimbalzi e 3 assist in 32′ rappresentano un bottino a dir poco misero per l’ex Indiana Pacers, apparso decisamente sottotono.

JIMMY BUTLER: 6,5

Al pari di Towns, dà l’impressione di poter essere pericoloso in qualsiasi situazione ed offre una prova molto positiva, andando a segno con grande facilità (53,3% al tiro con 8/15) e confermandosi infallibile tiratore di liberi (87,5% con 7/8). I suoi 23 punti tengono in corsa i Timberwolves fino a quando i Rockets non chiudono virtualmente la gara.

 

HOUSTON ROCKETS

 

LUC MBAH A MOUTE: 6,5

Schierato titolare in virtù dell’indisponibilità di Ariza, il camerunese dà un grande apporto ai suoi, in particolar modo in termini di grinta e dinamismo. Mostra grande coraggio nel prendersi tiri complicati e si rivela particolarmente ispirato, siglando 14 punti con un ottimo 55,5% al tiro (5/9) e, soprattutto, è devastante dalla lunga distanza (66,7% con 4/6).

CLINT CAPELA: 6,5

Ennesima prestazione da incorniciare per il giovane e talentuoso centro svizzero, che compie progressi nel suo percorso di crescita partita dopo partita. Il classe ’94 risulta il secondo miglior marcatore dei suoi con 20 punti e tira con il 77,8% (7/9), rivelandosi sempre più efficiente in entrambe le fasi di gioco.

CHRIS PAUL: 6,5

In attesa che Harden recuperi appieno, è lui a trascinare i Rockets alla vittoria. Sfiora la doppia doppia (19 punti e 9 assist) e tira con percentuali molto alte (50% con 6/12 dal campo e 4/8 da tre), in particolar modo dalla lunga distanza, cosa piuttosto inusuale per CP3, che agli ordini di D’Antoni ha aumentato a dismisura le sue conclusioni da tre punti. Geniale quanto decisivo.

JAMES HARDEN: 6

Torna in quintetto e dà il suo contributo alla vittoria dei suoi, pur restando in campo appena 25′ (minutaggio più basso tra i giocatori in quintetto). D’Antoni non intende rischiare una ricaduta del suo leader e il Barba dimostra di dover ancora recuperare appieno: per lui 10 punti, ben 7 assist, 2 rimbalzi, 2 palle recuperate e 2 stoppate, ma anche una percentuale piuttosto bassa al tiro (20% con 3/15), su cui incide il periodo di circa due settimane trascorso lontano dal campo.

ERIC GORDON: 7

Paradossalmente rende meglio quando esce dalla panchina che quando, raramente, si trova a dover sostituire Harden in quintetto base. Si prende la bellezza di 19 tiri e ne trasforma 11 (57,9%), di cui 7/13 da tre (53,8%). Spettacolare il canestro da metà campo sulla sirena del terzo quarto. Devastante quando è in serata, per Minnesota non c’è scampo.