Si ferma la serie di vittorie degli Houston Rockets, prosegue quella dei New Orleans Pelicans. Dopo quattro successi consecutivi, infatti, i razzi texani si arrendono al cospetto della franchigia della Louisiana per 115-113, con i padroni di casa che portano a casa la loro vittoria numero otto nelle ultime undici partite disputate, la quarta consecutiva. A regalare il prezioso successo ai Pelicans è la devastante coppia Davis-Cousins, che insieme mettono a referto 42 punti, 24 rimbalzi e 16 assist e, insieme a Holiday, Moore e Miller, trascinano New Orleans alla vittoria. Ai Rockets non bastano le ottime prestazioni di Chris Paul ed Eric Gordon, con James Harden che da un contributo importante ma non riesce ad impedire la sconfitta ai suoi. Da segnalare, inoltre, il grave infortunio riportato nel finale da Cousins, che si rompe il tendine d’Achille e sarà costretto a stare fuori per circa 8-10 mesi: la stagione 2017-2018 targata NBA perde un altro dei suoi protagonisti, proprio nel momento migliore della sua stagione e a poche settimane dall’All-Star Game.

 

HOUSTON ROCKETS

 

CHRIS PAUL: 7,5

Prestazione fenomenale per l’ex Clippers, letale in attacco e abile come sempre nel servire assist geniali ai compagni. Esce dal campo per falli, concludendo la sua gara con la bellezza di 38 punti e 8 assist (4/5 dalla lunga distanza).

JAMES HARDEN: 6

Meno efficiente rispetto alle prove offerte contro Golden State Warriors e Miami Heat, riesce comunque a mettere a referto una doppia doppia da 23 punti e 11 assist, seppur tirando col 5/16 dal campo e con appena 1/9 dalla lunga distanza.

ERIC GORDON: 7

Si riscatta alla grande dopo le prove piuttosto deludenti con Golden State Warriors e Miami Heat (0/9 da tre con i campioni in carica e 0/7 con la franchigia della Florida). L’ex di turno ci tiene a fare bella impressione di fronte ai suoi vecchi tifosi e, in uscita dalla panchina, sigla ben 27 punti, tirando con grandissima precisione (10/15 dal campo e 4/7 da tre).

CLINT CAPELA: 5,5

Come di consueto risulta quasi impeccabile al tiro (4/6), ma è costretto a fronteggiare un colosso del calibro di Cousins e soffre maggiormente rispetto alle prestazioni recenti. Sfiora la doppia doppia, segnando 8 punti e catturando 10 rimbalzi.

TREVOR ARIZA: 5,5

Dopo aver messo a segno la bellezza di 23 punti nel successo con i Dallas Mavericks, il prodotto di UCLA non riesce a ripetersi, anche se fa comunque registrare 9 punti con 3/8 da tre, una delle quali valevole per il momentaneo 109-109 che aveva riportato l’incontro in parità negli istanti finali.

 

NEW ORLEANS PELICANS

 

JRUE HOLIDAY: 7

Dopo Davis e Cousins, è innegabilmente lui il migliore in campo per i Pelicans. Spesso discontinuo, l’ex Sixers si fa apprezzare per l’ottima produzione offensiva (21 punti con 8/12 al tiro), ma anche e soprattutto per il suo spirito di sacrificio. Fa registrare anche 5 rimbalzi e 7 assist.

E’TWAUN MOORE: 6,5

Prova molto positiva per l’ex Treviso, efficiente sia in area (5/9) che dalla lunga distanza (1/3). I suoi 13 punti pesano e non poco sul risultato finale.

DARIUS MILLER: 7

Impatto più che positivo in uscita dalla panchina per lui: in 29′ di impiego, Miller tira col 6/10 dalla lunga distanza e mette a segno ben 20 punti, risultando decisivo per la vittoria di misura con cui i suoi Pelicans proseguono la propria striscia positiva.

ANTHONY DAVIS: 7,5

The Brow è immarcabile e non fa mai sconti alla difesa dei Rockets. Insieme a Cousins, propizia la vittoria dei Pelicans con una fantastica doppia doppia da 27 punti e 11 rimbalzi, facendo registrare anche 5 assist ed altrettante stoppate. Senza Boogie, toccherà esclusivamente a Davis far sì che New Orleans possa continuare a lottare per i playoff.

DEMARCUS COUSINS: 7,5

Nel bene e nel male, c’è la sua firma nel successo dei Pelicans. A dir poco devastante sotto canestro, decisamente difficile da contenere per gli avversari. Fa soffrire più del previsto Capela e mette a referto una sontuosa tripla doppia da 15 punti, 13 rimbalzi e 11 assist. Giocatore completo in tutti i sensi: i Pelicans e la NBA ne sentiranno la mancanza.