I Golden State Warriors sono tornati a ruggire prepotentemente e non sembrano intenzionati ad interrompere la propria egemonia nella Western Conference dopo tre anni consecutivi. Dopo aver rimediato tre sconfitte in sei partite, rispettivamente contro i Denver Nuggets, gli Oklahoma City Thunder e i Portland Trail Blazers, prima dell’All-Star Break, la pausa ha restituito grinta e morale ai campioni in carica, che hanno vinto le ultime sette gare e non sembrano intenzionati a fermarsi. L’ultima a cadere sotto i colpi dei Warriors, in ordine cronologico, è l’armata guidata da Gregg Popovich, quei San Antonio Spurs che appaiono lontani parenti della corazzata ammirata negli ultimi anni e che hanno perso ben sette volte nelle ultime nove partite disputate, di cui quattro nelle sei gare successive alla pausa per l’All-Star Weekend. Un LaMarcus Aldridge straripante non è bastato agli Speroni per avere la meglio sui ragazzi della Baia, capaci, nonostante l’infortunio di Stephen Curry, di portare a casa la vittoria per 110-107 alla Oracle Arena, grazie anche e soprattutto a un Kevin Durant in grande spolvero e ad un Draymond Green determinante su entrambi i lati del campo.

 

SAN ANTONIO SPURS

 

TONY PARKER: 6,5

Il prossimo 17 maggio compirà 36 anni, ma sul campo sembra averne molti di meno e lo dimostra anche nel big match con i Warriors, in cui, in uscita dalla panchina, mette a referto 11 punti e 7 assist in poco più di un quarto d’ora di impiego, tirando col 57,1% dal campo (4/7).

DEJOUNTE MURRAY: 6,5

Prestazione piuttosto positiva per il sophomore classe ’96 degli Spurs, che in mezzora di gioco segna 14 punti col 50% al tiro dal campo (7/14) e fa registrare anche 5 rimbalzi, 6 assist e una palla recuperata.

LAMARCUS ALDRIDGE: 7,5

Vive una delle tante serate memorabili di una stagione da incorniciare, risultando il principale punto di riferimento per gli Speroni su entrambi i lati del campo. L’ex Portland fa registrare una sontuosa doppia doppia da 30 punti, 17 rimbalzi e 4 assist, tirando col 55% dal campo (11/20).

KYLE ANDERSON: 6,5

Il classe ’93 di New York fa registrare una bella doppia doppia da 12 punti, 11 rimbalzi, 4 assist e ben 5 palle recuperate, tirando col 41,7% dal campo (5/12) e risultando un tassello prezioso per la manovra dei suoi, sia in attacco che in difesa.

DAVIS BERTANS: 5,5

Riesce a mettere a segno 13 punti, a catturare 2 rimbalzi e a servire 3 passaggi vincenti ai compagni, pur non brillando affatto per precisione al tiro, sia dal campo (35,7% con 5/14) che dalla lunga distanza (33,3% con 3/9).

 

GOLDEN STATE WARRIORS

 

NICK YOUNG: 6

Impatto molto positivo in uscita dalla panchina per l’ex Los Angeles Lakers, che si rivela ancora una volta l’arma in più per la squadra di Steve Kerr, siglando 12 punti e mettendo a referto anche 2 rimbalzi, un assist e una palla recuperata.

KLAY THOMPSON: 5

Poco lucido e preciso al tiro rispetto al solito, chiude la sua serata con 13 punti, 2 rimbalzi e 6 assist, tirando con appena il 31,2% dal campo (5/16) e con un pessimo 20% da dietro l’arco, mandando a bersaglio soltanto una delle cinque triple tentate.

DRAYMOND GREEN: 7

Nonostante la scarsa precisione al tiro (36.4% dal campo e 14,3% dalla lunga distanza), riesce a dare ai suoi un ottimo contributo per la vittoria finale, facendo registrare una tripla doppia da 11 punti, 12 rimbalzi, 10 assist, 3 palle recuperate e 2 stoppate.

KEVIN DURANT: 8

Semplicemente monumentale, si conferma per l’ennesima volta il trascinatore dei Warriors, tirandoli fuori da una situazione complicata nel secondo tempo e chiudendo la sua partita con ben 37 punti, 11 rimbalzi, 4 assist e 4 stoppate col 53,9% al tiro dal campo (14/26) e il 57,1% da dietro l’arco (4/7).

JAVALE MCGEE: 6,5

Parte ancora una volta nel quintetto titolare ma resta in campo poco più di un quarto d’ora, quanto gli basta per mettere a referto 13 punti, 7 rimbalzi e 4 stoppate con un più che positivo 62,5% al tiro dal campo (5/8).