I playoff NBA si aprono con il netto successo dei Golden State Warriors ai danni dei San Antonio Spurs alla Oracle Arena in gara-1 del primo turno. Le due squadre si erano già affrontate nella scorsa stagione in finale di Conference, con gli Speroni che nella prima partita della serie sfiorarono l’impresa in California, ma in seguito, complice anche e soprattutto l’infortunio di Kawhi Leonard, furono costretti ad alzare bandiera bianca e a perdere per 4-0. Stavolta, invece, la prima sfida della serie è tutt’altro che equilibrata, con i padroni di casa che regalano spettacolo e si presentano alla post season col piede ben piantato sull’acceleratore. Nonostante l’assenza di Steph Curry, i ragazzi della Baia dominano in lungo e in largo, trascinati dalle ottime prestazioni di Kevin Durant e Klay Thompson e dalla solidità su entrambi i lati del campo di Draymond Green. Gli ospiti provano a reagire, ma i contributi di LaMarcus Aldridge, Manu Ginobili e Rudy Gay non bastano.

 

SAN ANTONIO SPURS

 

DEJOUNTE MURRAY: 5,5

Parte in quintetto e tutto sommato offre un buon contributo alla causa, pur senza entusiasmare e soffrendo nei duelli con gli avversari, facendo registrare 8 punti, 5 rimbalzi, 3 assist, una palla recuperata e una stoppata in 23’ col 50% al tiro (3/6).

MANU GINOBILI: 6,5

Il prossimo 28 luglio compirà 41 anni, ma sul campo non lo dà affatto a vedere. Regala giocate d’alta scuola, tra cui una sensazionale steal + tripla sulla sirena del primo quarto, chiudendo con 9 punti, 3 rimbalzi, un assist e 3 palle recuperare col 50% dal campo (3/6) e il 100% da tre (2/2) in appena 17’.

LAMARCUS ALDRIDGE: 5,5

Secondo miglior realizzatore tra le fila dei suoi con 14 punti, a pari merito con Forbes, l’ex Portland Trail Blazers mette a referto anche 2 rimbalzi, un assist, una palla recuperata e una stoppata, risultando decisamente meno efficiente del solito al tiro (5/12 dal campo).

RUDY GAY: 6,5

Impatto piuttosto positivo in uscita dalla panchina per l’ex Memphis Grizzlies, che fa registrare 15 punti (miglior scorer dei suoi), 6 rimbalzi, 2 assist e altrettante palle recuperate in 22’, tirando col 41,7% dal campo (5/12) e col 50% da dietro l’arco (2/4).

BRYN FORBES: 6

Si fa valere in uscita dalla panchina, mettendo a referto 14 punti, 3 rimbalzi e un assist in 25’ col 50% dal campo (4/8). Meno incisivo dalla lunga distanza (25% con 1/4).

 

GOLDEN STATE WARRIORS

 

SHAUN LIVINGSTON: 6,5

Vista l’assenza di Steph Curry, l’esperto playmaker è chiamato a dare il suo contributo in uscita dalla panchina e non si tira indietro, risultando il miglior scorer della second unit dei suoi con 11 punti e facendo registrare anche 5 rimbalzi e 2 assist col 66,7% al tiro (4/6) in appena 13’ sul parquet.

KLAY THOMPSON: 8,5

”Sballatevi di Klay Thompson, non di altro”. Così Flavio Tranquillo ha sintetizzato al meglio  le emozioni che suscita questo fenomeno tanto sottovalutato quanto forte, capace di mettere a referto ben 27 punti, 2 rimbalzi, 2 assist e una palla recuperata con l’84,6% dal campo (11/13)  e l’83,3% da dietro l’arco (5/6). Man of the match.

DRAYMOND GREEN: 7

Il solito Draymond Green. Sfiora la tripla doppia, facendo registrare 12 punti, 8 rimbalzi, 11 assist, 2 palle recuperate e una stoppata col 38,5% dal campo (5/13) e il 33,3% dalla lunga distanza (2/6), facendo sentire la sua presenza in entrambe le metà campo e mettendo la sua firma sul largo successo dei Warriors.

KEVIN DURANT: 7,5

L’MVP della scorsa edizione delle Finals attiva la modalità playoff, mettendo a referto 24 punti, 7 rimbalzi, 8 assist e 2 palle recuperate col 52,9% al tiro (9/17). Da dietro l’arco non brilla (25% con 1/4), ma risulta fondamentale sia in attacco che in difesa e dà un apporto a dir poco degno di nota ai suoi.

JAVALE MCGEE: 6,5

Prestazione più che positiva per l’esperto centro dei campioni in carica, che fa registrare 15 punti, 4 rimbalzi, un assist, una palla recuperata e 2 stoppate in poco più di un quarto d’ora con un ottimo 71,4% al tiro (5/7).