La rivincita di Boston contro i grandi avversari degli ultimi anni: i Cleveland Cavaliers.  Al TD Garden non c’è partita: la franchigia biancoverde chiude Gara1 già nel primo quarto straripante.  La squadra chiude il primo quarto in vantaggio di 18 punti, grazie ad un Brown particolarmente aggressivo.  I restanti 3 quarti sono un monologo Celtics che gestisce la partita senza affanni, mettendo in mostra un ottimo basket e un’organizzazione difensiva senza eguali.  I Big Three della serata (Horford, Brown, Morris) brillano di fronte a dei Cavs troppo distratti e troppo molli in fase difensiva.  Serata da dimenticare per Lebron James che chiude Gara1 con 15 punti e 7 palle perse.  The King deve trovare assolutamente una soluzione e al più presto: questi Celtics fanno davvero paura.

 

 

CLEVELAND CAVALIERS

 

LEBRON JAMES 4

Partita deludente del numero 23 che braccato da Marcus Morris per tutta partita, non riesce ad incidere e deve soccombere al dominio in campo dei Boston Celtics.  Lebron pare impotente di fronte alla perfetta organizzazione tattica della squadra biancoverde che lo arginano e lo portano a prendersi dei tiri forzati.  Chiude con solo 15 punti, 31.2% dal campo, 0% da 3 e 7 palle perse: non proprio una prestazione da Re.  Gara 1 è andata: ci aspettiamo una reazione da parte di LBJ, così non ci siamo.

 

GEORGE HILL 4,5

Partita insipida del play dei Cavs che chiude il match con 5 punti a referto e la solita staffetta con il più positivo Jordan Clarkson.  Difficile giudicare la prestazione di un giocatore che pare non inserito nel mondo Cavs e che stenta a incidere.  Se Cleveland spera di avere una chance per le Finals, George deve crescere assolutamente a livello di prestazione, troppo poco così.

 

JR SMITH 4,5

15 punti e 100% da 3: questi erano i dati con cui JR Smith ha chiuso gara 4 con i Toronto Raptors e come spesso accade, la continuità è il tallone d’Achille per la guardia ex Knicks.  4 punti e 0% da 3: dati aggiornati a Gara1 con i Celtics.  Questo potrebbe bastare per giudicare negativamente la partita di JR che non incide, non attacca a canestro e viene spesso arginato dalla perfetta difesa di Coach Stevens.  A volte JR si prende delle serate di pausa e questa è una di queste.

 

KEVIN LOVE 5,5

Beach Boy in ripresa a livello offensivo: top scorer della squadra con 17 punti, 8 rimbalzi e 3 assist, ma a livello difensivo c’è assolutamente da migliorare.  Troppo morbido e molle in certe situazioni di gioco dove Morris e Horford ne approfittano con facilità.  E’ lui la seconda arma dopo Lebron in chiave offensiva, ma manca di mordente e cattiveria agonistica dove i lunghi di Boston lo fanno terribilmente soffrire a rimbalzo.  Se avesse metà della cattiveria agonistica che hanno i Celtics, chiuderebbe ogni partita in doppia doppia.

 

TRISTAN THOMPSON 5,5

Uno dei punti di domanda di questa post season: perché così poco spazio per il centro dei Cavs?  L’anno del titolo era uno dei migliori rimbalzisti della lega (vi erano stati anche paragoni con il signor Dennis Rodman), adesso un semplice comprimario che parte dalla panchina.  La sua fisicità, la sua capacità a rimbalzo e la buona fase difensiva possono solo fare del bene ad una difesa che fa acqua da tutte le parti.  Non avrà una tecnica cestistica sublime, ma è efficace da ambo i lati di gioco.  Coach Lue, credi in Tristan.

 

BOSTON CELTICS

 

JAYSON TATUM 8,5

Partita pazzesca della scelta numero 3 del Draft 2017: maturità cestistica innaturale, scelte di gioco sempre ponderate e coraggio da fenomeno.  Ciò che stupisce è la capacità di effettuare la scelta migliore in ogni situazione di gioco, che sia in fase difensiva che in fase offensiva.  54% dal campo, 40% da 3: numeri impietosi per un ragazzo che affronta per la prima volta i Playoff.  Non metterà a segno 40 punti a partita come tanti i suoi colleghi, ma a Boston vi è una filosofia diversa e lui la incarna perfettamente.  Siamo sicuri non sia lui il Rookie of Year?

 

ROZIER 7,5

Buona partita del sostituto di Kyrie Irving che chiude la partita con 8 punti, 6 rimbalzi e 8 assist.   Partecipa alle sue prime Finals da titolare in carriera e al ragazzo classe 94 non tremano le gambe, anzi, le fa tremare agli altri.  Ottimo in regia e ottimamente inserito nell’orchestra di coach Stevens.  Tira con il 40% dal campo, ma con uno 0% da 3; dalla prossima gara migliorerà sicuramente.  La più bella sorpresa di questi Playoff per la franchigia biancoverde.

 

MARCUS MORRIS 9

Il mezzo voto in più è dato dalla marcatura quasi perfetta su The King che lo costringe a chiuderle con dei miseri 15 punti e 7 palle perse-  Aggressività nella propria metà campo, precisione certosina nella metà campo offensiva che gli permette di chiudere con un sorprendente 75% da 3 e 20 punti a partita.  Aveva annunciato che avrebbe mancato lui Lebron e lo ha fatto egregiamente.  Altro giocatore rivitalizzato dalla cura Stevens.  Può essere lui l’ago della bilancia nella serie con Cleveland.

 

JAYLEN BROWN 9

Approccio pazzesco della guardia biancoverde, che aggredisce letteralmente la partita in un primo quarto davvero arrembante.  Attacca il canestro, difende con il coltello tra i denti e chiude la partita con un discreto apporto alla squadra: 23 punti, 8 rimbalzi e 1 assist con un 56.2% dal campo.  Giocatore completo da entrambi i lati del campo e in continua crescita.  Stevens sta creando un mostro.

 

AL HORFORD 9

Il giocatore più sottovalutato dell’intera lega, ma contemporaneamente il centro più completo della Lega.  Già a Atlanta aveva mostrato le sue doti, a Boston si sta consacrando come il giocatore più decisivo in questi playoff.  I giovani di Boston si affidano a lui nei momenti difficili e lui non sbaglia mai una decisione in campo.  Le sue statistiche parlando di una partita immensa:  20 punti, 4 rimbalzi, 6 assist e 2 stoppate.  Chiude con un INCREDIBILE 80% dal campo e 50% da 3: il miglior centro dell’intera NBA ora come ora.