I Golden State Warriors cominciano nel migliore dei modi la propria corsa verso le quarte Finals consecutive, superando per 119-106 gli Houston Rockets al Toyota Center. Un successo più che prezioso per la franchigia californiana, propiziato anche e soprattutto da una prestazione d’antologia di Kevin Durant, che rende vana la prova superlativa del suo ex compagno di squadra James Harden. Tra gli ospiti si segnala anche un ottimo Klay Thompson. 

 

GOLDEN STATE WARRIORS

 

STEPHEN CURRY: 6,5

Prestazione non esaltante, ma tutto sommato positiva per il numero 30 dei Warriors, che mette a referto 18 punti, 6 rimbalzi, 8 assist, 2 palle recuperate e una stoppata col 53,3% al tiro (8/15) e si fa apprezzare anche per il lavoro che svolge senza palla, deludendo però da dietro l’arco, suo cavallo di battaglia, tirando col 20% (1/5).

KLAY THOMPSON: 8

Resta in campo per ben 42 minuti e non accusa mai la stanchezza, facendosi valere come di consueto sia in attacco che in difesa: per lui 28 punti, 4 rimbalzi, 2 assist e altrettante palle recuperate col 50% dal campo (9/18) e il 40% dalla lunga distanza (6/15). È tra i principali protagonisti nella vittoria dei suoi. 

ANDRE IGUODALA: 6

L’ex Philadelphia Sixers parte ancora una volta in quintetto e dà un contributo piuttosto significativo, facendo registrare 11 punti, 4 rimbalzi, un assist e 2 palle recuperate col 66,7% al tiro (2/3) in meno di mezz’ora sul parquet. 

KEVIN DURANT: 9,5

Indiscutibilmente il migliore in campo per i suoi, il principale trascinatore dei campioni in carica dall’inizio alla fine. Risulta praticamente immarcabile per la difesa dei Rockets, mettendo a referto ben 37 punti, 3 rimbalzi, un assist e una stoppata, tirando col 51,9% dal campo (14/27) e col 50% da tre (3/6).

DRAYMOND GREEN: 5,5

Serata tra luci ed ombre per il Difensore dell’anno in carica, che fa registrare appena 5 punti col 20% al tiro (1/5), catturando però ben 9 rimbalzi e servendo altrettanti assist ai compagni. Oltre a ciò, anche 2 palle recuperate e altrettante stoppate, ma rischia un secondo tecnico e la conseguente espulsione. 

 

HOUSTON ROCKETS

 

CHRIS PAUL: 6,5

Alla prima apparizione nelle finali di Conference in carriera, CP3 mette a referto una doppia doppia da 23 punti, 11 rimbalzi, 3 assist e una palla recuperata col 47,1% al tiro (8/17), ma delude e non poco da dietro l’arco (28,6% con 2/7) e non si rivela lucido com’è di solito. 

JAMES HARDEN: 9

I Rockets perdono gara-1, ma con un Harden del genere soltanto i Warriors potevano impedire a Houston di vincere. Il Barba non sbaglia praticamente nulla, difende bene e in attacco è inarrestabile: per lui la bellezza di 41 punti, 4 rimbalzi, 7 assist e una palla recuperata col 58,3% al tiro (14/24) e il 55,6% dalla lunga distanza (5/9).

TREVOR ARIZA: 5,5

La sua gara è condizionata sin dall’inizio a causa di ben 5 falli a suo carico, che lo costringono a restare in campo appena 23’, in cui fa registrare 8 punti, 2 rimbalzi e una palla recuperata col 37,5% al tiro (3/8) e un tutt’altro che positivo 20% da tre (1/5).

ERIC GORDON: 6

Prestazione tutto sommato positiva per il Sesto uomo dell’anno in carica, seppur tra luci e ombre: pur mettendo a referto 15 punti, 5 rimbalzi e 3 assist col 46,2% al tiro (6/13) e il 42,9% da tre (3/7) in uscita dalla panchina, infatti, il numero 10 dei Rockets fa registrare ben 4 palle perse e commette alcuni errori più che evitabili. 

CLINT CAPELA: 6,5

Resta in campo appena 29’, in cui trova il tempo di mettere a referto 12 punti, 6 rimbalzi, 3 assist, una palla recuperata e 2 stoppate con un ottimo 85,7% al tiro (6/7). Difficilmente avrebbe potuto fare di più nell’arco di tempo trascorso sul parquet.