Gli Houston Rockets riequilibrano la serie con i Golden State Warriors, stravincendo gara-2 al Toyota Center con un netto 127-105. Rispetto a gara-1, i padroni di casa riescono ad imporsi nonostante un’altra prestazione maiuscola di Kevin Durant, facendo circolare bene la palla e limitando gli Splash Brothers Steph Curry e Klay Thompson, autori di appena 24 punti in due con un complessivo 3/12 da dietro l’arco. Oltre a ciò, P.J. Tucker, Eric Gordon e Trevor Ariza mettono a referto ben 68 punti in tre, con i primi due che segnano ben 11 triple su 14 tentate. La differenza, rispetto a gara-1, la fa proprio il supporting cast di Houston, che dovrà continuare su questa strada se vorrà rendere il più lunga possibile la serie e, soprattutto, riprendersi il fattore campo vincendo almeno una delle prossime due partite alla Oracle Arena. I Warriors tirano insolitamente male dall’arco (30% con 9/30), mentre i Rockets infilano ben 16 triple su 42 tentate (38,1%). Inoltre, la panchina dei padroni di casa fa registrare 38 punti contro i 32 segnati dalla second unit degli ospiti. La squadra di Steve Kerr incassa la peggior sconfitta ai playoff da quando è arrivato Kevin Durant, quella di Mike D’Antoni zittisce le critiche e dimostra di essere in grado di tenere testa alla vincitrice di due delle ultime tre edizioni dei playoff.

 

GOLDEN STATE WARRIORS

 

STEPHEN CURRY: 6

Ben limitato ancora una volta dalla difesa degli Houston Rockets e non ancora ripresosi appieno dall’infortunio che lo ha fatto rientrare soltanto in gara-1 delle semifinali di Conference vinte contro i New Orleans Pelicans, il due volte MVP mette a referto 16 punti, 7 rimbalzi e altrettanti assist col 36,8% al tiro (7/19) e un inusuale 12,5% dalla lunga distanza (1/8).

KLAY THOMPSON: 5

Non riesce a ripetere la super prestazione offerta in gara-1, limitandosi ad 8 punti, 2 rimbalzi, 2 assist e 2 palle recuperate con un pessimo 27,3% dal campo (3/11), nonostante un buon 50% da dietro l’arco (2/4). Stavolta non fa la differenza e non riesce a dare il consueto enorme contributo su entrambi i lati del campo.

ANDRE IGUODALA: 5

In gara-1 si era reso autore di una prova tutto sommato più che positiva, mentre in gara-2 non riesce a brillare: per l’ex Philadelphia Sixers, partito ancora una volta in quintetto, appena 5 punti, 6 rimbalzi e un assist col 50% al tiro (2/4), un contributo piuttosto irrilevante in una serata in cui i suoi lasciano a desiderare.

KEVIN DURANT: 7,5

Mezzo voto in meno soltanto per la sonora sconfitta riportata dai suoi Warriors, di cui non è assolutamente responsabile. KD, infatti, è l’unico a salvarsi nella disfatta dei campioni in carica, riuscendo addirittura a fare meglio di gara-1: dopo i 37 punti nella prima partita della serie, ne arrivano 38 nella seconda, con 3 rimbalzi, un ottimo 59,1% al tiro (13/22) e un buon 42,8% da tre (3/7).

DRAYMOND GREEN: 5

Altra prestazione incolore per l’orso ballerino, non ancora entrato mentalmente nella serie. Per lui appena 6 punti, 6 rimbalzi, 6 assist, 2 palle recuperate e altrettante stoppate col 40% dal campo (2/5), ma anche e soprattutto 4 palle perse e 4 falli e un plus/minus di -24. No, non è stata la sua partita e finora nemmeno la sua serie.

 

HOUSTON ROCKETS

 

CHRIS PAUL: 7,5

Fa apparire e scomparire la palla come un mago, incantando col suo ball handling e con la sua capacità di trovare i compagni con passaggi fantascientifici. Nonostante non tiri bene da dietro l’arco (20% con 1/5), chiude con 16 punti, 4 rimbalzi, 6 assist e ben 3 palle recuperate col 42,8% al tiro (6/14) e si rende autore di canestri e passaggi vincenti fondamentali per la vittoria finale dei suoi.

JAMES HARDEN: 7,5

Mette a referto una bella doppia doppia da 27 punti, 10 rimbalzi, 3 assist e una palla recuperata, tirando col 37,5% dal campo (9/24). Delude dalla lunga distanza (20% con 3/15), ma è tra i protagonisti della vittoria finale per la sua capacità di aprire il campo e di rappresentare costantemente una minaccia per la difesa di Golden State, soprattutto in isolamento.

ERIC GORDON: 8,5

Sigla 27 dei 38 punti fatti registrare dalla second unit dei suoi, mettendo a referto anche 3 rimbalzi, 2 assist, una palla recuperata e una stoppata e tirando con ottime percentuali sia dal campo (53,3% con 8/15) che, in particolar modo, da dietro l’arco (66,7% con 6/9). Oltre a ciò, non perde nemmeno un pallone e chiude col plus/minus migliore tra i suoi compagni (+29).

P.J. TUCKER: 8

Il grande assente di gara-1 si riscatta alla grande in gara-2, offrendo una prestazione caratterizzata da grande solidità in fase difensiva e da efficienza da vendere in quella offensiva: per lui ben 22 punti (massimo in carriera ai playoff), 7 rimbalzi, 4 assist e una palla recuperata con l’88,9% al tiro (8/9) e l’83,3% dalla lunga distanza (5/6).

TREVOR ARIZA: 7,5

Discorso analogo a quello fatto per Tucker: dopo una gara-1 piuttosto difficile per lui, anche e soprattutto a causa dei 5 falli commessi nel primo tempo, si rialza immediatamente nella seconda partita della serie, dando un enorme contributo alla vittoria finale. Il numero 1 di Houston mette a referto 19 punti, 4 rimbalzi, 6 assist e 2 palle recuperate con un ottimo 77,8% dal campo (7/9) e il 33,3% da tre (1/3).