I Golden State Warriors battono per 101-92 gli Houston Rockets al Toyota Center, accedendo per la quarta volta consecutiva alle Finals. La serie, infatti, si conclude sul 4-3 per la franchigia della Baia, che si impone di fatto nel terzo quarto, un tratto distintivo dei campioni in carica. Dopo aver chiuso sotto di 11 punti il primo tempo (54-43 per i Rockets), infatti, i californiani hanno fatto registrare un devastante parziale di 33-15 con cui sono arrivati a giocarsi il quarto ed ultimo periodo. Per Houston pesano e non poco le 27 triple consecutive sbagliate, un record poco lusinghiero per i Razzi, così come alcune scelte arbitrali e, soprattutto, l’assenza di Chris Paul, costretto a saltare anche gara-7, indubbiamente la partita più importante della sua carriera. Nel quarto conclusivo, i padroni di casa provano a tornare in partita e a tratti ci riescono, ma nel finale i Warriors archiviano la pratica e volano ancora una volta alle Finals, anche quest’anno contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James.

 

GOLDEN STATE WARRIORS

 

STEPHEN CURRY: 8

Dopo un avvio non semplicissimo, si riscatta ampiamente nel solito terzo quarto, sfiorando la tripla doppia. Per lui 27 punti, 9 rimbalzi, 10 assist, 4 palle recuperate e una stoppata col 45,5% al tiro (10/22) e un più che positivo 46,7% da tre (7/15).

KLAY THOMPSON: 7,5

Pur senza strafare, ha il consueto impatto determinante per i suoi (nonostante i 4 falli commessi), mettendo a referto 19 punti, 3 rimbalzi, un assist e 2 palle recuperate con un ottimo 61,5% dal campo (8/13) e il 42,9% da dietro l’arco (3/7).

DRAYMOND GREEN: 7

Fa registrare una doppia doppia da 10 punti, 13 rimbalzi, 5 assist, una palla recuperata e una stoppata, tirando col 38,5% dal campo (5/13). Male dalla lunga distanza (0/5), commette 4 falli e perde ben 5 palle. 

KEVIN DURANT: 8

Dopo il titolo vinto lo scorso anno, il primo della sua carriera, KD non ha intenzione di fermarsi, ci tiene a tutti i costi a vincere nuovamente e lo dimostra con una prestazione superba: per lui ben 34 punti, 5 rimbalzi, altrettanti assist, una palla recuperata e 3 stoppate col 52,4% al tiro (11/21) e il 45,5% da tre (5/11).

KEVON LOONEY: 6

Resta in campo poco più di un quarto d’ora, in cui trova il tempo di mettere a referto 4 punti e 5 rimbalzi col 40% al tiro (2/5). Prestazione non certo determinante, ma il contributo che gli è richiesto, del resto, non è poi così elevato. 

 

HOUSTON ROCKETS

 

JAMES HARDEN: 7,5

Non solo talento, ma anche cuore, grinta e applicazione in fase difensiva per il Barba, che dimostra di esserci anche nei momenti che contano, senza Chris Paul: per lui 32 punti, 6 rimbalzi, altrettanti assist, ben 4 palle recuperate e una stoppata col 41,4% al tiro (12/29). 

ERIC GORDON: 7

Partito in quintetto per la seconda volta consecutiva in seguito all’assenza di Chris Paul per infortunio, il Sesto uomo dell’anno in carica mette a referto 23 punti, 3 rimbalzi, 6 assist, una palla recuperata e una stoppata, tirando col 40,9% dal campo (9/22) ma con appena il 16,7% da tre (2/12).

P.J. TUCKER: 7

Prestazione più che positiva per l’ex Toronto Raptors, autore di una bella doppia doppia da 14 punti, 12 rimbalzi, 2 assist e ben 4 palle recuperate col 55,6% al tiro (5/9) e il 40% da dietro l’arco (2/5). Si fa valere in entrambe le fasi di gioco, risultando tra i migliori dei suoi. 

TREVOR ARIZA: 4,5

Serata da dimenticare per uno dei gregari di spicco dei Rockets. Non gli manca certo il cuore, ma a parte 7 rimbalzi, 2 assist e 2 palle recuperate (altrettante perse), l’ex Lakers non realizza nemmeno un punto, chiudendo con un pessimo 0/12 dal campo (0/9 da tre) la sua stagione. 

CLINT CAPELA: 7,5

Offre una prova di grande solidità in fase difensiva e dà un contributo costante alla manovra offensiva dei suoi, chiudendo con ben 20 punti, 9 rimbalzi e 2 palle recuperate e, soprattutto, un ottimo 90% al tiro (9/10).