Il mercato NBA non è ancora entrato nel vivo, essendo ancora in corso le Finals (nella notte andrà in scena gara-4 alla Quicken Loans Arena tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers), eppure sono già tante le possibili operazioni di mercato di cui si discute incessantemente da svariate settimane.

 

Una delle ultime in ordine cronologico riguarda il possibile approdo di DeAndre Jordan agli Houston Rockets. Il centro classe ‘88, in forza ai Los Angeles Clippers da quando è entrato nella lega, era già stato fortemente accostato alla franchigia texana prima della trade deadline dello scorso febbraio, ma alla fine è stato l’unico dei pilastri dei Clippers a non lasciare L.A., contrariamente a quanto fatto da Chris Paul prima e Blake Griffin poi. 

 

Nato proprio a Houston il 21 luglio 1988, il quasi 30enne ha primeggiato ben due volte consecutive nella classifica dei migliori rimbalzisti della lega, con 13.6 rimbalzi per gara nel 2013-2014 e 15 l’anno successivo, e in ben cinque occasioni di fila in quella della percentuale al tiro. Dal 2012-2013 al 2016-2017, rispettivamente, Jordan ha fatto registrare le seguenti percentuali dal campo: 64.3%, 67.6%, 71%, 70.3%, 71.4%.

 

Oltre a ciò, l’attuale numero 6 dei Los Angeles Clippers è stato inserito due volte nell’All-Defensive First Team (2015 e 2016), una nell’All-NBA First Team (2016) ed è diventato All-Star nel 2017. Dopo sei partecipazioni consecutive ai playoff, quest’anno i suoi Clippers hanno concluso la regular season al decimo posto ad Ovest (42-40), non riuscendo a rientrare tra le prime otto della Western Conference.

 

I tanti cambiamenti che nel giro di pochi mesi hanno rivoluzionato il roster della franchigia californiana potrebbero portare anche l’ultimo superstite dell’era del Big Three Paul-Griffin-Jordan a partire verso altri lidi. Dopo aver firmato un quadriennale da 88 milioni di dollari nel 2015, infatti, Jordan potrebbe non esercitare l’opzione giocatore da poco più di 24 milioni per la prossima stagione, avendo rivelato a numerosi giocatori degli Houston Rockets di voler unirsi a loro.

 

Tra questi, ovviamente, spicca l’amico Chris Paul, suo compagno di squadra ai Clippers dal 2011 al 2017, con cui potrebbe ritrovarsi e formare un trio sulla carta devastante con James Harden. Jordan, inoltre, militerebbe tra le fila della squadra della sua città, cui è sempre rimasto legatissimo, tanto da donare 100 dollari per ogni rimbalzo catturato per aiutare Houston a risollevarsi dopo i disastri causati dall’uragano Harvey la scorsa estate.

 

Per ingaggiare Jordan, però, i Rockets dovranno decidere di fare a meno di Clint Capela, il quale pare aver ormai raggiunto la maturità cestistica ed è pronto a firmare un contratto decisamente più oneroso rispetto al precedente. Il futuro del giovane centro svizzero non è ancora chiaro, sebbene Houston sia intenzionata a trattenerlo e a provare a convincerlo con un’adeguata offerta economica.