Dopo aver disputato una stagione tra tanti alti e bassi con la maglia degli Oklahoma City Thunder al fianco dell’MVP della regular season dello scorso anno Russell Westbrook e il dieci volte All-Star Carmelo Anthony, Paul George sembra essere intenzionato a testare il proprio valore sul mercato dei free agents.

 

L’ex Indiana Pacers, infatti, ha lasciato intendere più volte che non eserciterà la player option da 20 milioni e mezzo che gli permetterebbe di restare un altro anno ad Oklahoma, al contrario di Carmelo Anthony, che rinnoverà per un’ulteriore stagione a poco meno di 28 milioni di dollari in un anno. Il cinque volte All-Star e tre volte membro dell’All-Defensive Team piace a numerose squadre, tra cui tante contender, ragion per cui avrà tanti argomenti su cui riflettere prima di prendere la sua scelta.

 

Trasferitosi ad OKC in cambio di Victor Oladipo e Domantas Sabonis la scorsa estate, dopo sette stagioni con la maglia degli Indiana Pacers, con cui non è riuscito a contrastare l’egemonia dei Miami Heat prima (2011-2014) dei Cleveland Cavaliers poi (2015-2017) nella Eastern Conference, George ha messo a referto 21.9 punti, 5.7 rimbalzi, 3.3 assist e 2 palle recuperate (career-high) in 79 presenze in regular season, tirando col 43% dal campo e col 40,1% dalla lunga distanza.

 

In post season, invece, PG13 ha fatto registrare 24.7 punti, 6 rimbalzi, 2.7 assist e 1.3 palle recuperate in 6 presenze, col 40,8% al tiro e il 36,5% da dietro l’arco, con gli Oklahoma City Thunder che non sono riusciti ad andare oltre il primo turno per il secondo anno di fila, arrendendosi agli Utah Jazz per 4-2. Questi ultimi, protagonisti di un’incredibile rimonta nella seconda parte della regular season, sono poi usciti in semifinale di Conference contro gli Houston Rockets, perdendo per 4-1.

 

Per proseguire su questa strada e compiere un ulteriore step in avanti, la franchigia di Salt Lake City avrebbe bisogno di un giocatore del calibro di Paul George, tant’è che il sorprendente rookie dei Jazz Donovan Mitchell, in lotta per il premio di Rookie of the Year con Ben Simmons, ha dichiarato che proverà a parlare con l’attuale numero 13 dei Thunder per convincerlo ad approdare alla corte di Quin Snyder.

 

Mitchell, convinto da Chris Paul e dallo stesso Paul George a candidarsi al Draft dello scorso anno, in cui i Jazz lo chiamarono con la tredicesima scelta del primo giro, ha vissuto un’annata da matricola da incorniciare ed anche ai playoff si è rivelato solido ed affidabile dall’inizio alla fine. Queste le sue parole in merito al sogno di giocare con George: “Parlerò con Paul George e proverò a convincerlo a venire a giocare con noi. Perché non dovrebbe volerlo? Abbiamo un’ottima organizzazione di gioco e a nessuno di noi importa chi segna di più, chi prende più rimbalzi…abbiamo soltanto voglia di vincere. Il suo arrivo sarebbe un grande colpo per noi. Se dovesse scegliere altre squadre ci adegueremo, ma è chiaro che per noi sarebbe l’ideale aggiungere uno come lui al nostro roster”.

 

Paul George, 28 anni compiuti lo scorso 2 maggio, è considerato uno dei migliori cestisti della lega, ma non ha ancora raggiunto i traguardi per i quali un giocatore del suo calibro dovrebbe lottare quasi ogni anno. Vincitore del premio di Most Improved Player nel 2013, il classe ‘90 si è distinto come un intelligentissimo difensore e un cecchino dalla lunga distanza: sulle sue tracce ci sono, tra le tante, Los Angeles Lakers (PG13 non ha mai fatto mistero della sua voglia di tornare a casa), Houston Rockets, Philadelphia Sixers, gli Oklahoma City Thunder con cui ha giocato nella recente stagione e, stando alle parole di Mitchell, anche gli Utah Jazz.