Quella da poco conclusasi non è stata affatto una stagione semplice per Kenneth Faried, utilizzato col contagocce, anche e soprattutto a causa degli infortuni che lo hanno perseguitato, e ormai fuori dai piani dei Denver Nuggets. Il classe ‘89, infatti, è sceso in campo in sole 32 occasioni in regular season, di cui peraltro ben 25 in uscita dalla panchina, facendo registrare appena 14.4 minuti d’impiego a partita, con medie di 5.9 punti, 4.8 rimbalzi, 0.6 assist, 0.4 palle recuperate e 0.4 stoppate col 51,4% al tiro.

 

Per il 28enne originario di Newark è stata la peggior annata in carriera, una stagione da mettersi immediatamente alle spalle per voltare pagina e ripartire da quando era uno dei giocatori più promettenti del panorama cestistico a stelle e strisce, tanto da aggiudicarsi l’MVP del Rising Stars Challenge nel 2012 (doppia doppia da 40 punti e 10 rimbalzi con 18/22 dal campo) e prendere parte alla vincente spedizione della Nazionale statunitense ai Mondiali 2014.

 

Selezionato con la ventiduesima scelta al primo giro del Draft 2011 dai Denver Nuggets, Faried si appresta dunque a lasciare il Colorado dopo sette anni, con gli Atlanta Hawks che potrebbero offrirgli un’importante occasione di riscatto in un contesto in cui avrebbe la serenità giusta per esprimersi al meglio delle proprie potenzialità. Faried ha ancora un anno di contratto a 13.8 milioni di dollari con i Nuggets, che puntano a scambiarlo per liberare spazio salariale.

 

Dopo aver saltato i playoff per il quinto anno di fila, infatti, Denver ha intenzione di puntare su giovani promesse che possano adattarsi a giocare con tanti talenti ormai pronti per spiccare definitivamente il volo, tra cui in particolar modo Nikola Jokic, ma non sono da meno i vari Jamal Murray, Gary Harris, Trey Lyles, Tyler Lydon e Juan Hernangomez. Oltre a ciò, i Nuggets potranno pescare un futuro campione all’ormai imminente Draft, in cui usufruiranno della scelta numero 14.

 

In Georgia, Faried potrebbe ritrovare sé stesso e magari rinnovare con gli Hawks o testare il proprio valore sul mercato dei free agents, soprattutto nel caso in cui dovesse tornare ad esprimersi sui livelli di qualche anno fa ed attirare l’attenzione di numerose squadre. Nonostante le tante difficoltà vissute negli ultimi anni, Manimal resta un giocatore piuttosto affidabile in entrambe le metà campo, con la capacità di dominare a rimbalzo sia in difesa che in attacco e di rappresentare un ingranaggio più che valido in un sistema di gioco ben rodato.