Nonostante le numerose difficoltà cui ha dovuto tenere testa nel corso degli ultimi sei anni, a partire dal primo infortunio di una lunga serie, Derrick Rose resta un playmaker piuttosto affidabile e pare aver ritrovato gran parte delle proprie certezze con la maglia dei Minnesota Timberwolves.

 

Approdato a Minneapolis poco prima della trade deadline, dopo essere stato ceduto dai Cleveland Cavaliers agli Utah Jazz e non essere confermato da questi ultimi, Rose è sembrato più volte ad un passo da un ritiro dal basket giocato che avrebbe avuto del clamoroso, salvo poi riabbracciare coach Tom Thibodeau e i suoi ex compagni Jimmy Butler, Taj Gibson e Aaron Brooks, accettando l’offerta dei Timberwolves.

 

Tra le fila di Minnesota, Rose si è fatto valere nel finale della regular season, pur avendo pochissimo spazio (12.4 minuti d’impiego per partita), mettendo a referto 5.8 punti, 0.7 rimbalzi, 1.2 assist e 0.4 palle recuperate in 9 presenze, tirando col 42,6% dal campo e col 16.7% dalla lunga distanza. 

 

D-Rose, però, è riuscito a trovare molto più spazio nei playoff (ben 23.8 minuti a partita, sempre in uscita dalla panchina), facendo registrare numeri decisamente migliori: 14.2 punti, 1.8 rimbalzi, 2.6 assist e 0.4 palle recuperate col 51% al tiro e un ottimo quanto inusuale 70% da dietro l’arco. 

 

L’MVP 2011 non sarà più un fenomeno devastante, ma al contempo è ancora un giocatore utile, intelligente e con tanti punti nelle mani, in grado di rappresentare sempre e comunque una minaccia per le difese avversarie e di rendersi pericoloso in svariati modi. Dopo aver ritrovato fiducia e continuità in quel di Minnesota, il classe ‘88 originario di Chicago sembra intenzionato a restare ai Timberwolves, ma non è escluso che possa trasferirsi altrove.

 

In questo senso, se Rose ha dimostrato di poter essere un ottimo playmaker di riserva anche in una contender, sono ben poche le squadre che potrebbero garantirgli la certezza di partire in quintetto, ossia i Los Angeles Clippers, gli Orlando Magic, i San Antonio Spurs e i Phoenix Suns.

 

Per i Clippers, l’ex Chicago Bulls potrebbe rappresentare una più che valida alternativa a Patrick Beverley ed offrire numerose varianti tattiche a coach Doc Rivers. In Florida, invece, potrebbe tranquillamente conquistarsi un posto da titolare, soprattutto dopo la partenza di Elfrid Payton, trasferitosi ai Phoenix Suns lo scorso febbraio.

 

In Arizona, Rose potrebbe essere la soluzione definitiva o quasi per il ruolo di point guard e porterebbe esperienza da vendere alla causa di Phoenix, ritrovandosi in un gruppo formato da tanti giovani talenti (Devin Booker, Josh Jackson e la prossima prima scelta su tutti), mentre a San Antonio sarebbe il rimpiazzo ideale di Tony Parker, tra i tanti veterani in partenza dagli Spurs.