Dopo aver trascorso appena un anno in quel di San Antonio, facendo registrare medie di 11.5 punti, 5.1 rimbalzi, 1.3 assist, 0.8 palle recuperate e 0.7 stoppate col 47,1% al tiro in 57 presenze con gli Spurs, di cui soltanto 6 da titolare, Rudy Gay ha deciso di non esercitare la propria player option per la prossima stagione e sarà dunque free agent quest’estate. 

 

32 anni da compiere il prossimo 17 agosto, l’ala piccola originaria di Baltimora ha iniziato la propria carriera in NBA fu selezionato al Draft 2006 dagli Houston Rockets con l’ottava scelta al primo giro, per poi essere ceduto immediatamente ai Memphis Grizzlies. Nei sei anni e mezzo trascorsi in Tennessee, Gay si è distinto più che positivamente, per poi giocare meno di un anno tra le fila  dei Toronto Raptors e vivere un buon quadriennio con i Sacramento Kings.

 

Dopo appena un’apparizione ai playoff in undici anni di carriera, l’estate scorsa Gay ha firmato con i San Antonio Spurs, una delle squadre più importanti della lega, ritagliandosi uno spazio importante nel sistema di gioco di coach Gregg Popovich e facendo valere la propria esperienza e le sue qualità tecniche, risultando spesso e volentieri l’arma in più in uscita dalla panchina per gli Speroni.

 

Al contempo, però, il classe ‘86 ha subito un graduale calo di rendimento rispetto alle passate stagioni, facendo registrare le medie più basse per punti, rimbalzi, assist e minuti a partita (21.6) dall’anno in cui entrò nella lega. Ciononostante, Gay resta un veterano più che affidabile e in uscita dalla panchina farebbe comodo e non poco anche ad una potenziale contender, mentre non faticherebbe più di tanto a trovare un posto da titolare altrove.

 

Nella lunga lista dei nomi che saranno protagonisti della prossima free agency ci sarà, dunque, anche il suo, nonostante fino a pochi giorni fa sembrava essere scontato il fatto che l’ex Memphis Grizzlies scegliesse di restare a San Antonio ed esercitare l’opzione da 8,8 milioni di dollari per rinnovare il proprio contratto con gli Spurs di un’ulteriore stagione. 

 

Con i texani che sembrano ormai avviati verso una graduale ma necessaria ricostruzione, anche e soprattutto in seguito alla richiesta di trade di Kawhi Leonard, Gay è uno dei tanti giocatori che saluterà la franchigia nero-argento per approdare verso altri lidi. L’attuale numero 22 di San Antonio ha tutte le carte in regola per trasferirsi in una squadra pronta per competere e giocarsi per la prima volta in carriera la possibilità di vincere il titolo.

 

Non solo LeBron James, Paul George, Chris Paul, DeMarcus Cousins, le situazioni legate a giovani talenti del calibro di Clint Capela e Julius Randle e i tanti futuri campioni che usciranno dall’ormai imminente Draft: quest’estate ci sarà dunque anche Rudy Gay tra i free agents in grado di scatenare un’asta tra le varie pretendenti al titolo e tra i nomi destinati ad infiammare il mercato NBA.