Il futuro di Kawhi Leonard continua ad essere avvolto nel mistero, con una sola certezza, ossia che la carriera di The Claw proseguirà lontano da San Antonio, dopo che il classe ‘91 ha richiesto esplicitamente alla franchigia texana di essere scambiato.

 

Approdato a San Antonio nel 2011, Leonard ha recitato un ruolo di primissimo piano nella vittoria del titolo nel 2014 contro i Miami Heat di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh, aggiudicandosi anche l’MVP delle Finals, ed ha inoltre conquistato ben due volte il prestigioso riconoscimento di Difensore dell’anno.

 

Per il sistema di gioco di Gregg Popovich, dunque, Leonard è una pedina fondamentale ed imprescindibile, ideale per gli Spurs anche per il proprio carattere mite e riservato: mai una parola fuori posto né incidenti mediatici, solo tanta voglia di dimostrare il proprio potenziale sul parquet. 

 

Oltre al suo enorme bagaglio tecnico, dunque, l’ala piccola californiana ha conquistato sin da subito la franchigia nero-argento per la propria etica del lavoro, rivelandosi più che adatto per l’ambiente di San Antonio. 

 

Dopo aver saltato praticamente tutta la scorsa stagione (appena 9 presenze in regular season e nessuna apparizione nei playoff), ufficialmente in seguito all’infortunio riportato nel corso dei playoff 2017, però, i rapporti con la società e con Popovich si sono deteriorati e non poco, tanto che il giocatore considererebbe ormai conclusa la propria avventura in quel di San Antonio.

 

Il suo desiderio principale è quello di tornare a casa, con i Los Angeles Lakers favoriti per assicurarsi il giocatore, visto che hanno lo spazio salariale necessario per assorbire il contratto di Leonard e potrebbero convincere gli Spurs cedendo loro Brandon Ingram, Kyle Kuzma e una futura prima scelta al Draft. 

 

Non sono da meno i cugini dei Clippers, che hanno a disposizione la dodicesima e la tredicesima scelta del Draft di quest’anno e Tobias Harris, giocatore che potrebbe fare molto comodo agli Speroni. Questi ultimi, però, vorrebbero evitare a tutti i costi di cedere la propria stella ad una rivale della Western Conference.

 

Se così fosse, non sarebbero affatto da escludere le possibilità Cleveland Cavaliers, Philadelphia Sixers e Boston Celtics. I primi hanno ottime pedine di scambio per convincere San Antonio, ossia Markelle Fultz, Dario Saric, Robert Covington e la decima scelta del Draft di quest’anno, mentre i secondi potrebbero proporre un pacchetto composto da Kevin Love, Cedi Osman e l’ottava scelta dell’ormai imminente Draft. 

 

Boston, invece, appare una delle favorite per aggiudicarsi Leonard, in quanto il gm Danny Ainge non è nuovo ad operazioni a sorpresa ed è noto che la franchigia del Massachusetts abbia ambizioni importanti per gli anni a venire. Per permettere a The Hand di trasferirsi alla corte di Brad Stevens, però, Boston dovrebbe liberarsi di Marcus Smart (sign and trade), Jaylen Brown, Terry Rozier e una futura prima scelta.

 

Insomma, le pretendenti per Kawhi Leonard non mancano affatto e la volontà di cambiare aria da parte del giocatore non ha fatto altro che scatenare una vera e propria asta, esattamente come avevano previsto in molti qualche mese fa, quando già si era rotto qualcosa tra le due parti e il matrimonio tra The Claw e gli Spurs sembrava ad un passo dalla conclusione. 

 

Tra l’ipotesi di formare Big Three da sogno a Boston (Irving-Hayward-Leonard) o a Los Angeles, sponda Lakers (James-George-Leonard), l’affascinante sfida di portare i Clippers a vincere il titolo per la prima volta nella loro storia, quella di guidare i giovani Sixers alla definitiva maturità cestistica o, ancora, quella di raccogliere l’eredità di LeBron James a Cleveland, per Leonard saranno settimane caldissime e, soprattutto, decisive per il proprio futuro.