Il futuro di LeBron James continua ad essere il tema centrale di questa off season, non soltanto per i tifosi dei Cleveland Cavaliers. Dalla decisione del quattro volte MVP e tre volte campione NBA, infatti, dipenderanno gran parte delle scelte di altri giocatori dal futuro in bilico.

 

Dopo una seconda parentesi durata quattro anni in quel di Cleveland, con altrettanti titoli di Conference e l’anello vinto nel 2016 ai danni dei Golden State Warriors per 4-3, infatti, The Chosen One sembra intenzionato a concludere la carriera altrove, in una squadra che possa dargli maggiori chance di vittoria. 

 

Quest’anno i Cavaliers si sono rivelati a dir poco deboli al cospetto dei Golden State Warriors, perdendo in appena quattro partite, anche e soprattutto a causa di alcune scelte discutibili da parte del front office, in particolar modo prima della trade deadline. 

 

LeBron James è bastato per superare, non senza difficoltà, gli inesperti Indiana Pacers al primo turno, i Boston Celtics privi sia di Kyrie Irving che di Gordon Hayward nelle Finali di Conference (4-3 in entrambe le sfide) e i Toronto Raptors con un netto sweep nelle semifinali di Conference, ma non per evitare un netto ko nelle Finals.

 

Nonostante un LBJ capace di ridurre consistentemente il gap tra le due squadre, infatti, la differenza tra Cavs e Warriors si è rivelata piuttosto palese sin dalla prima partita, in cui un LeBron da 51 punti (miglior prestazione della sua carriera nelle Finals) non è risultato sufficiente per portare a casa la vittoria. 

 

Archiviata la nefasta batosta, LeBron si interroga sul proprio futuro, tra l’amore per la sua Cleveland e la volontà di dare priorità alla volontà della sua famiglia, ma anche l’intrigante possibilità di trasferirsi altrove per continuare a lottare per il titolo. In questo senso, James è stato accostato a gran parte delle squadre della lega, con poche eccezioni.

 

In quest’ultima categoria rientrano gli Utah Jazz, che dopo la cessione di Gordon Hayward hanno ritrovato importanti certezze che sembravano ormai smarrite grazie anche e soprattutto al rookie Donovan Mitchell, pronto a disputare il suo anno da sophomore in NBA dopo aver vissuto un’annata semplicemente fantastica.

 

Dopo una prima parte di regular season da dimenticare, i Jazz hanno risalito la china grazie all’esplosione della matricola selezionata con la tredicesima scelta assoluta al Draft della scorsa estate e al rientro dall’infortunio di Rudy Gobert, favorito numero uno per il premio di Difensore dell’anno.

 

In merito alla decisione di LeBron James, anche lo stesso Mitchell ha voluto dire la sua, nonostante Utah non sia una delle possibili destinazioni di The King: “Se dovessi trasferirmi in un’altra squadra per giocare con LeBron, preferirei restare qui e provare a batterlo con i Jazz. Nel caso in cui volesse venire a giocare a Salt Lake City, invece, lo accoglieremmo a braccia aperte”.

 

Insomma, se LeBron è ancora incerto sul proprio futuro, Mitchell ha le idee abbastanza chiare: il finalista del premio di Rookie of the Year (insieme a Ben Simmons dei Philadelphia Sixers e Jayson Tatum dei Boston Celtics) non intende muoversi da Salt Lake City ed è pronto a portare sempre più in alto gli Utah Jazz.