I Denver Nuggets sono una delle franchigie più giovani e talentuose dell’intera lega, pur essendo reduci da annate tutt’altro che esaltanti. Dopo gli addii di Carmelo Anthony prima e Danilo Gallinari poi, infatti, la squadra ha faticato parecchio a dire la sua nella Western Conference, tant’è che negli ultimi cinque anni non è mai stata in grado di approdare alla post season.

 

Ciò nonostante, la franchigia del Colorado sta progettando in maniera seria e coerente un ritorno ad alti livelli e per tornare ai fasti d’un tempo punta anche e soprattutto alla crescita dei tanti giovani talenti presenti nel proprio roster, su tutti Nikola Jokic, che rappresenta il fiore all’occhiello di Denver, l’ingranaggio principale del processo di crescita della squadra guidata da coach Michael Malone.

 

Scelto con la quarantunesima scelta al Draft nel 2014 dai Nuggets, il centro serbo classe ‘95 è approdato in NBA l’anno successivo, riuscendo sin da subito a mettere in evidenza il meglio del proprio repertorio, tanto da guadagnarsi in breve tempo un posto in quintetto. Dopo essere stato inserito nell’All-Rookie First Team nel 2016, Jokic ha migliorato considerevolmente le proprie medie, passando dai 10 punti, 7 rimbalzi e 2.4 assist dell’anno da matricola ai 16.7 punti, 9.8 rimbalzi e 4.9 assist della stagione da sophomore.

 

Nella regular season da poco conclusasi, il 23enne nativo di Sombor ha fatto registrare una doppia doppia di media da 18.5 punti, 10.7 rimbalzi, 6.1 assist, 1.2 palle recuperate e 0.8 stoppate per gara, suoi massimi in carriera, mettendo anche a referto una tripla doppia (30 punti, 15 rimbalzi e 17 assist) in tredici minuti, la più veloce della storia della NBA, nella sfida vinta per 134-123 contro i Milwaukee Bucks lo scorso 16 febbraio. 

 

Anche e soprattutto alla luce di tutto ciò, Jokic è l’uomo franchigia del presente e del futuro di una squadra piuttosto giovane e desiderosa di tornare a competere per traguardi dignitosi sia in regular season che, naturalmente, ai playoff, ragion per cui i Denver Nuggets hanno deciso di non esercitare la team option presente nel contratto del giocatore per il prossimo anno ($ 1.600.520 per un’ulteriore stagione), al fine di offrirgli un’estensione quinquennale al massimo salariale (146 milioni e mezzo di dollari).

 

Ad appena 23 anni, dunque, Jokic è già riuscito a firmare un contratto da superstar navigata e non sembra avere intenzione di fermarsi: dopo essere migliorato anno dopo anno, sia per quanto riguarda le prestazioni individuali che per ciò che concerne la mentalità, il giovane centro serbo si prepara ad un’altra stagione, in cui avrà il compito di dimostrare sul campo di valere un rinnovo contrattuale così oneroso, trascinando i suoi Denver Nuggets a quei playoff che mancano ormai da cinque stagioni consecutive.