La telenovela Kawhi Leonard sembra ancora lontana dalla parola fine. In un mare di dubbi ed incertezze, quel che ormai è appurato è che l’MVP delle Finals 2014 non ha alcuna intenzione di proseguire la propria avventura con la maglia dei San Antonio Spurs e sarebbe felice di tornare a casa sua, in quel di Los Angeles. 

 

Il classe ‘91, vincitore anche dell’anello nel 2014 ai danni dei Miami Heat di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh e del premio di Difensore dell’anno nel 2015 e nel 2016, ha ancora un anno di contratto a poco più di 20 milioni di dollari con gli Speroni, con player option per il 2019-2020 fissata a 21,3 milioni. 

 

Nonostante San Antonio sia l’unica squadra in grado di offrirgli un’estensione al massimo salariale da 221 milioni di dollari per cinque anni, Leonard ritiene ormai giunta al termina la sua avventura in Texas, dopo sette anni caratterizzati da trionfi e soddisfazioni, con quattro Finali di Conference (tre vinte) e due Finali NBA (di cui una vinta), due eliminazioni al primo turno e una nelle semifinali di Conference.

 

Se fino a qualche giorno fa The Claw sembrava in procinto di raggiungere LeBron James ai Lakers e formare con l’ex leader dei Cleveland Cavaliers un superteam in grado di contrastare le altre contender, su tutte i Golden State Warriors campioni in carica e vincitori del titolo anche nel 2017, però, stando ad indiscrezioni recenti Leonard non avrebbe intenzione di essere il secondo violino dei gialloviola.

 

L’attuale numero 2 degli Spurs, che a San Antonio è riuscito ad imporsi sin da subito, giocando al fianco di grandissimi campioni del calibro di Tim Duncan, Manu Ginobili e Tony Parker, infatti, desidera non soltanto tornare a casa, ma anche e soprattutto farlo da protagonista. Se ai Lakers, vista la presenza di LeBron James, ciò non sarebbe possibile, ai Clippers lo sarebbe eccome. 

 

Il nativo di Riverside, in California, infatti, vuole essere un giocatore franchigia nella sua città natale e i Clippers possono offrirgli quest’onore (che è anche un onere non da poco). Reduce da una stagione a dir poco travagliata, in cui ha messo piede in campo in appena 9 partite di regular season (16.2 punti, 4.7 rimbalzi, 2.3 assist, 2 palle recuperate e una stoppata per partita in 23,3 minuti d’imoiego in media) ed ha saltato tutto il primo turno dei playoff perso per 4-1 con i Golden State Warriors, Leonard è alla ricerca di nuovi stimoli dopo il lungo stop.

 

I Clippers, dunque, potrebbero proporre una trade ai San Antonio Spurs, anche se questi ultimi non sembrano intenzionati a fare sconti alle pretendenti per The Hand, soprattutto alle squadre della Western Conference. Tra i tanti, il lungo ex Detroit Pistons Tobias Harris è un giocatore che potrebbe far comodo e non poco agli Speroni, ma i californiani hanno anche altre contropartite valide e scelte al Draft che potrebbero aiutarli a far andare a buon fine la trade che svolterebbe i piani della squadra guidata da coach Doc Rivers. 

 

Nel caso in cui non dovessero riuscire a convincere gli Spurs, però, i Clippers potrebbero anche tranquillamente aspettare la prossima estate, quando Leonard sarà free agent senza restrizioni e potrà dunque scegliere liberamente il proprio futuro, senza dover dare conto a San Antonio. Dopo essere stato accostato a lungo alle due favorite per contendersi il trono della Eastern Conference, i Boston Celtics da un lato e i Philadelphia Sixers dall’altro, e ai Los Angeles Lakers, per Leonard spuntano i Clippers, l’ennesima sorpresa di un mercato destinato a stupire sempre di più.