Dopo aver perso dopo cinque stagioni, di cui quattro consecutive, Trevor Ariza, che ha firmato da free agent un contratto annuale da 15 milioni di dollari con i Phoenix Suns, gli Houston Rockets salutano anche un altro giocatore divenuto free agent al termine della scorsa stagione, ossia Luc Mbah a Moute, tornato ai Los Angeles Clippers dopo appena un anno trascorso in Texas alla corte di Mike D’Antoni.

 

Il lungo camerunese classe ‘86, infatti, ha deciso di firmare un contratto annuale da 4,3 milioni di dollari con la franchigia californiana, in cui aveva già giocato dal 2015 al 2017, abbandonando i Rockets dopo una stagione più che positiva sia a livello individuale (7.5 punti, 3 rimbalzi, 0.9 assist e 1.2 palle recuperate col 48,1% dal campo e il 36,4% da dietro l’arco in 61 presenze in regular season) che, soprattutto, per la squadra, capace di arrivare prima ad Ovest con il miglior record della sua storia (67-15) e di fermarsi ad un passo dalle Finals (sconfitta per 4-3 in finale di Conference contro i Golden State Warriors).

 

L’ultima parte di stagione, però, si è rivelata piuttosto complicata per il prodotto di UCLA, selezionato con la settima scelta al secondo giro del Draft 2008 dai Milwaukee Bucks, a causa di un infortunio che ne ha limitato l’impiego e, di conseguenza, il rendimento. Il determinante apporto offerto in regular season, dunque, non ha avuto seguito nei playoff, in cui Mbah a Moute ha messo a referto appena 2.8 punti, 2.4 rimbalzi e 0.7 palle recuperate con pessime percentuali al tiro (25% dal campo e 20% da tre) in 9 presenze.

 

Divenuto in breve tempo un tassello piuttosto importante per il sistema di gioco di Mike D’Antoni, anche e soprattutto grazie alle sue abilità in fase difensiva e alla capacità di colpire gli avversari sia in penetrazione che, in particolar modo, da dietro l’arco (career high di 63 triple realizzate in regular season). Tra i momenti migliori della sua stagione da Rocket, il plus/minus di +57 (record NBA) fatto registrare nella vittoria interna per 125-95 in una gara dello scorso novembre contro i Denver Nuggets e il career high di 6 palle recuperate nel successo per 120-104 contro i Washington Wizards ad aprile e di 4 triple segnate in una partita, vinta per 116-98 contro i Minnesota Timberwolves lo scorso gennaio.