La notizia è ora ufficiale: Isaiah Thomas firma un contratto a 2 milioni l’anno con i Denver Nuggets.  La carriera di IT può essere rappresentata come una “montagna russa”: un susseguirsi di alti e bassi, momenti di estrema onnipotenza cestistica a momenti di totale assenza: tutto questo “saliscendi” ne ha caratterizzato la carriera e questa per Thomas, può essere l’ultima grande corsa.  Il deficit fisico (1,75 cm di altezza) e un carattere complicato hanno reso difficile l’inserimento nella lega migliore del mondo, dagli albori a Sacramento fino all'”annus horribilis” passato tra i Cavs e i Lakers.

Isaiah si trasferisce a Denver, franchigia di non grandissimo spessore mediatico e nemmeno con particolari ambizioni, ma dotato di un roster interessante e in fase di modella mento, anno dopo anno.  I Nuggets stanno operando a fari spenti, cercando di regalare a mister Michael Malone una squadra giovane e affamata: ne sono un esempio i rinnovi di Nikola Jokic ormai volto della franchigia,  la conferma di Paul Millsap (uno dei giocatori più sottovalutati della lega) dopo un anno complicato a causa degli infortuni, la fiducia nel giovane Jamal Murray, play titolare con Isaiah Thomas pronto a entrare a gara in corso.  La pesca al Draft ha regalato a Denver l’ala Michael Porter Jr, giocatore che fino a metà stagione era inserito tra i primi 4/5 prospetti, ma sceso inesorabilmente alla scelta numero 14 a causa degli infortuni e di un’integrità fisica che non ha convinto tante franchigie.

Ma torniamo alla “Star” Isaiah Thomas che dopo l’anno a Boston è scivolato nelle gerarchie della Lega, da papabile MVP a probabile sesto uomo in quel di Denver, da uno dei migliori play della lega a “desaparecido” nell’annata 2017/2018: come dice il detto, dalle stelle alle stalle.  Il pubblico si è diviso in due fazioni contrapposte, chi crede nella rinascita del piccolo play e che il contesto Denver possa agevolare la sua rinascita, mentre d’altra parte c’è pensa che questi saranno gli ultimi scampoli di carriera, vista anche la scelta di accettare un contratto al minimo salariale.  Thomas in maglia Cavs non ha convinto, prima l’infortunio all’anca che ne ha limitato la presenza in campo e poi un rapporto non idilliaco con lo spogliatoio e in particolare con Lebron James, ne hanno facilitato la partenza in direzione Los Angeles, dove a causa di un contratto in scadenza e un roster già “completo” sarebbe partito dalla panchina come riserva di Lonzo Ball.  Neanche nei derelitti Lakers ha brillato particolarmente e il divorzio a fine anno è risultato scontato.  La FreeAgency estiva non ha portato i frutti sperati: nessuna franchigia sembrava puntare su di lui e solo dopo diverse settimane Denver si è fatta sentire proponendogli un anno al minimo salariale.  L’assenza di altre offerte hanno fatto in modo che Isaiah accettasse la proposta dei Nuggets.

Il collega Dwayne Wade tramite un tweet ha espresso fiducia per la nuova avventura dell’ex Celtics, invitandolo a dimostrare agli scettici il suo enorme talento anche tra le file dei Nuggets.

“Non vedo l’ora @IsaiahThomas 

Vai e fai ciò che hai sempre fatto

per tutta la tua vita e fai ingoiare

a tutti le loro parole.

Loro non possono misurare il tuo cuore”.

 

Il cuore, la passione e la grinta sono stati i valori per cui Isaiah sia riuscito ad emergere, nonostante la 60esima scelta, nonostante il fisico minuto e nonostante lo scetticismo di tutti e lui è pronto a smentirci tutti.