Reduce da una stagione piuttosto positiva a livello individuale, con 22.1 punti, 3.1 rimbalzi, 5.6 assist e 1.1 palle recuperate per partita col 43,1% dal campo e il 38,4% da dietro l’arco e la convocazione per il secondo All-Star Game della sua carriera, Kemba Walker ha rivelato le proprie intenzioni per il futuro, soffermandosi sulla possibilità di lasciare gli Charlotte Hornets.

 

Nonostante la crescita esponenziale del proprio leader e principale punto di riferimento, infatti, la franchigia della Carolina del Nord ha raggiunto appena due volte i playoff nelle ultime sette stagioni, arrendendosi in entrambi i casi al primo turno contro i Miami Heat (sconfitta per 4-0 nel 2014 e per 4-3 nel 2016). Walker, dunque, si trova in un contesto poco competitivo, soprattutto in relazione al suo status di All-Star acquisito lo scorso anno.

 

Classe ’90, il playmaker nativo del Bronx e selezionato con la nona scelta assoluta dagli Charlotte Bobcats (tornati a chiamarsi Charlotte Hornets nel 2014) al Draft 2011 è stato accostato ai New York Knicks, che la prossima estate potrebbero liberare ancor più spazio salariale per assicurarsi qualche nome di livello per tornare ad ambire a traguardi importanti.

 

Walker, infatti, ha appena un anno di contratto a 12 milioni di dollari con la franchigia di proprietà di Michael Jordan, dopodiché sarà free agent senza restrizioni, libero di scegliere la destinazione migliore per il proprio futuro, senza alcun vincolo. Il prodotto di UConn, però, potrebbe clamorosamente decidere di restare alla corte del nuovo head coach James Borrego, scelto in sostituzione di Steve Clifford dopo tre anni da assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs.

 

“Sono felice di essere agli Charlotte Hornets e mi piacerebbe restare un Hornet ancora a lungo” ha recentemente dichiarato la point guard newyorkese, rispondendo così a chi gli chiedeva di un possibile ritorno nella sua città natale, New York. Se è vero che le vie del mercato sono infinite e che da qui all’estate prossima dovranno succedere ancora tante cose, è pur vero che, alla luce delle sue parole, una scelta di cuore da parte di Walker non sarebbe più così sorprendente. 

 

D’altro canto, però, potrebbe anche trattarsi di un messaggio alla società da parte dell’attuale numero 15 degli Charlotte Hornets, magari un invito a rendere la squadra maggiormente competitiva, in linea con le ambizioni di un giocatore nato per competere e ormai affermatosi come uno dei migliori nel suo ruolo nella NBA. Sia dal punto di vista economico che per ciò che concerne i piazzamenti raggiunti fin qui, il buon Kemba avrebbe sicuramente meritato qualcosa in più.