Dopo aver salutato LeBron James, vedendo calare (stavolta definitivamente) il sipario sull’era più gloriosa della propria storia, con The King trasferitosi ai Los Angeles Lakers, i Cleveland Cavaliers hanno dovuto fare i conti con un notevole ridimensionamento di strategie di mercato ed obiettivi, iniziando un rebuilding tanto graduale quanto inevitabile.

 

Pescato il playmaker classe ‘98 Collin Sexton con l’ottava scelta al recente Draft, dunque, i Cavs hanno tagliato il centro classe ‘84 Kendrick Perkins, hanno riabbracciato Channing Frye dopo appena cinque mesi trascorsi ai Los Angeles Lakers ed hanno rinnovato Kevin Love, unico All-Star rimasto alla corte di coach Tyronn Lue.

 

Il lungo classe ‘88, infatti, ha firmato un quadriennale da 120 milioni di dollari con la franchigia dell’Ohio, con cui sarebbe potuto andare in scadenza la prossima estate, avendo – prima dell’accordo siglato da poco – due anni di contratto con player option da 25,5 milioni per il 2019-2020. 

 

Arrivato a Cleveland nel 2014 dai Minnesota Timberwolves, il nativo di Long Beach ha formato un super Big Three con LeBron James e Kyrie Irving, contribuendo in maniera determinante alle quattro partecipazioni consecutive alle Finals e, soprattutto, al titolo vinto nel 2016 con una storica rimonta da 3-1 a 4-3 contro i Golden State Warriors. 

 

Love, dunque, guadagnerà 145 milioni nei prossimi cinque anni e sarà il principale punto di riferimento e trascinatore di una squadra che di fatto ricomincerà da zero, anzi, dallo zero, numero che ha sempre accompagnato l’ex Minnesota Timberwolves nei quattro anni trascorsi fin qui nel nord-est Ohio. Rispetto agli anni trascorsi al fianco di Kyrie Irving e LeBron James, dunque, Love sarà ancor più al centro del progetto e del gioco della squadra. 

 

Reduce da una stagione piuttosto complicata, con numerosi problemi fisici che ne hanno limitato l’impiego sia in regular season che ai playoff, il lungo quasi 30enne è riuscito comunque a mettere a referto 17.6 punti, 9.3 rimbalzi e 1.7 assist col 45,8% al tiro e il 41,5% da tre in 59 presenze in stagione regolare e 14.9 punti, 10.2 rimbalzi e 1.6 assist in post season, saltando anche l’All-Star Game di febbraio e gara-7 delle Finali di Conference, poi vinta al TD Garden contro i Boston Celtics.

 

Nonostante le voci di un suo possible addio a Cleveland si fossero fatte sempre più insistenti nei mesi scorsi, soprattutto dopo l’ufficialità della firma di LeBron James con i Los Angeles Lakers, Love ha sempre espresso in maniera piuttosto netta la propria intenzione di rispettare l’accordo contrattuale con i Cavaliers e restare nell’Ohio.

 

Nonostante la possibilità di approdare ad una contender del calibro degli Houston Rockets, di tornare ad indossare la maglia dei Minnesota Timberwolves o di giocare nuovamente al fianco di LeBron James nella sua Los Angeles, dunque, Love non si muoverà ed è ancora con i Cleveland Cavaliers che proverà a tornare quel giocatore devastante che proprio i Cavs strapparono alla concorrenza via trade.