Arrivato poche settimane fa alla corte di coach Scott Brooks da free agent, Dwight Howard è stato recentemente presentato alla stampa dalla sua nuova squadra, i Washington Wizards, che lo hanno messo sotto contratto con un annuale da 5,4 milioni di dollari. Nella capitale a stelle e strisce, Superman avrà il compito di sostituire il partente Marcin Gortat, ceduto ai Los Angeles Clippers in cambio della guardia Austin Rivers, e, soprattutto, dimostrare di poter dire ancora la sua in una lega sempre più in evoluzione.

 

Howard è uno dei tanti volti nuovi dei Maghi di Washington, pronti a riscattarsi nella Eastern Conference dopo un’annata tutt’altro che memorabile, con la qualificazione ai playoff raggiunta al fotofinish con l’ultimo piazzamento valido per disputare la post season (43 vittorie e 39 sconfitte in regular season) e una bruciante eliminazione al primo turno al cospetto dei Toronto Raptors (4-2).

 

Il centro classe ’85, tre volte Difensore dell’anno, cinque volte miglior rimbalzista, due volte miglior stoppatore e vincitore dello Slam Dunk Contest nel 2008, è reduce da un’annata in cui, con la maglia degli Charlotte Hornets, ha messo a referto medie di 16.6 punti, 12.5 rimbalzi, 1.3 palle recuperate, 0.6 palle recuperate e 1.6 stoppate per gara in 81 presenze (annata con più partite disputate in carriera dal 2009-2010) in regular season.

 

33 anni da compiere il prossimo 8 dicembre, Howard si è presentato ai suoi nuovi tifosi all’insegna di una carica emotiva alle stelle, anche perché la scorsa stagione trascorsa in Carolina del Nord ha fatto emergere che l’ex Orlando Magic, Los Angeles Lakers, Houston Rockets e Atlanta Hawks è ancora uno dei giocatori più affidabili nel suo ruolo: “Da quando sono arrivato in NBA il gioco è cambiato tantissimo, la sua è un’evoluzione continua. All’inizio della mia carriera giocavo contro Alonzo Mourning, Shaq, Jermaine O’Neal e tanti altri. Ci battevamo per vedere chi di noi fosse il più bravo nel pitturato. Oggi, invece, le cose vanno in maniera diversa, per cui devo continuare a lavorare su tutti gli aspetti del mio gioco, come ho già fatto l’anno scorso, al fine di diventare una minaccia anche in isolamento e cose simili”.

 

Il nativo di Atlanta, poi, ha detto la sua sulla nuova avventura in quel di Washington: “Per me si tratta di una grande opportunità in una piazza importante. Con tutto il rispetto per le altre point guards con cui ho avuto il piacere di condividere il parquet negli anni ad Orlando, Los Angeles, Houston, Atlanta e Charlotte, John Wall è un’altra cosa. La sua capacità di non dare punti di riferimento alle difese avversarie lo rende una minaccia costante e sarà difficile contenere il pick and roll. L’eliminazione al primo turno negli scorsi playoff non è un bel ricordo per John, penso che abbia voglia di vincere. Mi ha chiamato e non ho esitato ad accettare la proposta dei Wizards. Bradley Beal è reduce da una super stagione, ma intende fare ancora di più. Questa possibilità è arrivata nel momento adatto. Abbiamo una squadra fantastica e sono certo che lo dimostreremo tutti insieme”.

 

Tra le altre cose, Howard ha anche parlato delle tante squadre cambiate in carriera (con i Wizards, infatti, per lui sono sei le maglie indossate fin qui): “Ho scherzato in merito anche con il mio procuratore, facendo questa battuta. Ho imparato la magia per otto anni, ho viaggiato a La La Land, ho imparato a lavorare con i Razzi e a volare con i Falchi, sono stato punto dai Calabroni. Tutto questo mi ha insegnato a diventare un Mago”, ha dichiarato il nuovo numero 21 dei Washington Wizards.