Dopo aver deciso di restare agli Oklahoma City Thunder, firmando un contratto quadriennale da 137 milioni di dollari, Paul George è pronto a riscattare un’annata tutt’altro che positiva per OKC, arrivata ai playoff soltanto al fotofinish ed eliminata al primo turno dagli Utah Jazz (4-2).

 

L’ex Indiana Pacers sembrava destinato ad approdare da free agent ai Los Angeles Lakers per far coppia con LeBron James, anche perché è da quasi un anno che si vociferava di un approdo di PG13 in gialloviola nella free agency attualmente in corso. 

 

L’epilogo che tutti, o quasi, si aspettavano non si è però verificato, con il classe ‘90 nativo di Palmdale che ha deciso di restare in Oklahoma al fianco di Russell Westbrook (Carmelo Anthony, infatti, è stato scambiato agli Atlanta Hawks ed è a un passo dal trasferimento agli Houston Rockets da free agent).

 

28 anni compiuti lo scorso 2 maggio, George ha messo a referto medie di 21.9 punti, 5.7 rimbalzi, 3.3 assist e 2 palle recuperate (career high) col 43% dal campo e il 40,1% da tre in 79 presenze in regular season e 24.7 punti, 6 rimbalzi, 2.7 assist e 1.3 palle recuperate col 40,8% al tiro e il 36,5% dalla lunga distanza in 6 partite ai playoff al suo primo anno in quel di Oklahoma.

 

In merito alla scelta di continuare ad indossare la maglia dei Thunder, l’ex Pacers si è così espresso: “Oklahoma con me ha vinto la scommessa, ha fatto un grande all-in. È vero, la possibilità di trasferirmi ai Los Angeles Lakers e tornare nella mia città mi ha tentato tantissimo, ma nella stagione trascorsa ad Oklahoma ho imparato a conoscere ed amare l’organizzazione e il progetto dei Thunder, per cui ho deciso di restare. Qui sto benissimo, è stata una scelta semplicissima per me”.

 

Sebbene abbia ammesso che l’ipotesi di indossare la maglia dei Los Angeles Lakers non lo abbia lasciato indifferente, George ha però lasciato intendere che Oklahoma lo abbia ormai conquistato appieno: “A questo punto della mia carriera, non ho bisogno di distrazioni, di avere sempre addosso le luci dei riflettori e di una grande città.”