La free agency volge ormai al termine e gran parte dei giocatori che non avevano ancora una squadra hanno risolto i dubbi circa il proprio futuro. Tra i pochi free agents rimasti, uno dei nomi di primo piano è quello di Dwyane Wade, ancora indeciso sul da farsi e stuzzicato da un possibile approdo ai Zhejiang Golden Bulls, in Cina.

 

Ad attenderlo, infatti, ci sarebbe un triennale da 25 milioni di dollari, che lo renderebbero il giocatore più pagato della storia del basket cinese. Da non escludere, però, la permanenza in NBA, ai Miami Heat, che però possono offrirgli fino ad un massimo di 5.3 milioni di dollari per un anno (mid level exception).

 

36 anni compiuti lo scorso 17 gennaio, Wade ha vinto 3 titoli NBA, un MVP delle Finali, un MVP dell’All-Star Game e 2 Skills Challenge, oltre ad essersi laureato miglior marcatore nel 2008-2009 ed aver collezionato ben 12 convocazioni all’All-Star Game. L’ipotesi ritiro dal basket giocato, dunque, è dietro l’angolo, anche perché il nativo di Chicago avrebbe ben poco da chiedere in questo finale di carriera.

 

Pur essendo notevolmente calato in termini d’impiego e di rendimento, con la scorsa regular season (la peggior stagione della sua carriera) chiusa con medie di 11.4 punti, 3.8 rimbalzi, 3.4 assist, 0.9 palle recuperate e 0.7 stoppate col 43,8% dal campo in 67 presenze tra Cleveland Cavaliers (46) e Miami Heat (21), di cui appena tre da titolare, tutte in Ohio, Wade ha ancora tante cartucce da sparare, ma starà ovviamente a lui decidere se proseguire o meno la propria avventura in NBA.

 

Divenuto free agent al termine della sua seconda esperienza con la maglia dei Miami Heat, conclusa in seguito all’eliminazione al primo turno dei playoff contro i Philadelphia Sixers (medie di 16.6 punti, 4.2 rimbalzi, 3.6 assist e 1.4 palle recuperate col 44,3% al tiro in 5 gare in post season), D-Wade non ha ancora sciolto le riserve in merito al proprio futuro.

 

Dopo aver vinto tantissimo in quindici anni di NBA ed aver avuto modo di entrare nel cuore dei tifosi e nella storia dei Miami Heat, di condividere il parquet con LeBron James sia in Florida che a Cleveland, con la maglia dei Cavaliers, e di aver indossato anche la canotta dei Chicago Bulls, squadra della sua città natale, dunque, non sarebbe poi così sorprendente se Wade decidesse di tentare l’esperienza cinese o di annunciare il ritiro.

 

Queste ultime due opzioni, però, renderebbero tristi tantissimi appassionati di basket e stelle e strisce, non soltanto i tifosi dei Miami Heat. A 36 anni, del resto, Flash ha ancora molto interesse nei suoi confronti: in questo senso, fino a pochi giorni fa si vociferava di un suo possibile approdo ai Los Angeles Lakers, per riunirsi per la terza volta con il suo grandissimo amico LeBron James, al cui fianco ha vinto due titoli in quel di Miami.

 

Pat Riley, ex head coach ed attuale presidente dei Miami Heat, dal canto suo, spera in un epilogo diverso, seppur conscio del fatto che riuscire a trattenere Wade in Florida almeno per un’ulteriore stagione sarà un obiettivo tutt’altro che semplice da perseguire. Oltre agli stimoli e alle ambizioni personali, infatti, nella sua decisione influirà anche l’aspetto economico.

 

“Vorrei che continuasse a giocare con i Miami Heat. Spero che torni, non soltanto per il giocatore che è, ma anche e soprattutto perché è un ragazzo molto competitivo che ogni anno vuole vivere la miglior stagione della sua carriera”, ha dichiarato Riley, che era direttore generale della franchigia della Florida nel 2003, anno in cui Wade approdò a Miami da quinta scelta assoluta al Draft.