Prima dell’inizio della free agency attualmente in corso, i Philadelphia Sixers sembravano essere in corsa per uno o addirittura due tra LeBron James, Paul George e Kawhi Leonard, con l’obiettivo di costruire una squadra da titolo e migliorare considerevolmente dopo aver raggiunto le semifinali di Conference nella scorsa post season.

 

Nessuno dei tre All-Star sopracitati, però, si è accasato nella città dell’amore fraterno, con LeBron James che ha scelto di accettare il quadriennale da 134 milioni di dollari propostogli dai Los Angeles Lakers e giocare per la prima volta ad Ovest nel corso della sua carriera, Kawhi Leonard che è stato scambiato ai Toronto Raptors insieme a Danny Green in cambio di DeMar DeRozan, Jakob Poeltl e una prima scelta del Draft 2019 e Paul George che è rimasto agli Oklahoma City Thunder (quadriennale da 137 milioni di dollari per lui).

 

I Sixers, inoltre, hanno salutato i veterani Marco Belinelli ed Ersan Ilyasova, arrivati lo scorso febbraio alla corte di coach Brett Brown e rivelatisi più che fondamentali per il raggiungimento del terzo posto ad Est (52-30) e delle semifinali di Conference perse per 4-1 contro i Boston Celtics (il primo è tornato ai San Antonio Spurs, il secondo ai Milwaukee Bucks). In entrata, finora, Philadelphia ha accolto soltanto Wilson Chandler, prelevato dai Denver Nuggets, e Mike Muscala, arrivato dagli Atlanta Hawks, oltre ad aver rifirmato Amir Johnson.

 

Ciononostante, Joel Embiid, tra i principali punti di riferimento dei suoi insieme a Ben Simmons e reduce da una stagione a dir poco esaltante tra regular season (22.9 punti, 11 rimbalzi, 3.2 assist e 1.8 stoppate a partita) e playoff (21.4 punti, 12.6 rimbalzi, 3 assist e 1.8 stoppate per gara), ha grandissima fiducia nei propri mezzi e ritiene che Philly possa giocarsela anche col roster attuale.

 

Il possente centro camerunese classe ‘94, infatti, si è così espresso in merito ai mancati arrivi di LeBron James, Kawhi Leonard e Paul George: “Il fatto che non siamo riusciti a prendere nessuna superstar francamente non mi interessa, perché io – più che giocarci insieme – voglio dimostrare di essere migliore di ognuno di loro, ammesso che non lo sia già ora”.

 

Embiid aveva cercato di convincere LeBron James ad unirsi ai Philadelphia Sixers piuttosto che ai Los Angeles Lakers, spingendo sul fatto che l’icona dei gialloviola fosse Kobe Bryant e dunque per The King ci sarebbero state poche speranze di spodestarlo. Fallito il proprio obiettivo, il 24enne nativo di Yaoundé volta immediatamente pagina e guarda avanti.