Dopo aver vinto il titolo NBA e l’MVP delle Finali per la seconda stagione consecutiva  con la maglia dei Golden State Warriors, Kevin Durant si appresta ad iniziare la sua terza annata con la franchigia della Baia, che col suo innesto è apparsa a dir poco imbattibile anche lo scorso anno (soltanto gli Houston Rockets sono andati ad un passo dal fermarne il cammino).

I due titoli vinti nelle scorse due stagioni hanno come protagonista proprio KD35, capace di inserirsi sin da subito in maniera piuttosto efficace all’interno di un sistema di gioco ben collaudato e di rivelarsi il principale trascinatore di una corazzata spettacolare e cinica, in grado di giocare un basket divertente ma anche piuttosto solido, con particolare attenzione ad entrambe le fasi di gioco. 

Dopo aver contribuito al netto successo per 4-1 dei suoi ai danni dei Cleveland Cavaliers di LeBron James (35.2 punti, 8 rimbalzi e 5.4 assist di media nelle Finals), Durant si è ripetuto nelle recenti Finali vinte per 4-0 sempre contro i Cavs di LBJ, mettendo a referto medie di 28.7 punti, 10.7 rimbalzi e 7.5 assist ed aggiudicandosi nuovamente l’MVP delle Finals, soltanto sfiorato dal suo compagno di squadra Stephen Curry (7 voti per KD, 4 per il numero 30).

Il classe ‘88 nativo di Washington è risultato, inoltre, il miglior marcatore, sia in regular season che ai playoff, di una squadra che dispone dei due migliori tiratori della lega, ossia Stephen Curry e Klay Thompson, con il primo che è da molti considerato addirittura il miglior tiratore di sempre. KD è stato dunque abilissimo ad adattarsi alla situazione pur senza cambiare il proprio modo di giocare.

A lodarne lo sconfinato talento, tra i tanti, vi è anche Andre Iguodala, suo compagno di squadra tra le fila dei Golden State Warriors, anch’egli protagonista, seppur in tono minore, dei due titoli consecutivi e trascinatore della franchigia della Baia nella corsa all’anello nel 2015, anno in cui venne eletto MVP delle Finals, sempre contro i Cleveland Cavaliers (4-2). 

“La gente non lo apprezza abbastanza. Kevin è a mani basse il miglior scorer di tutti i tempi, può segnare 30 punti come se fosse la cosa più semplice. Michael Jordan aveva il fadeaway, Kareem Abdul-Jabbar il gancio, entrambi erano inarrestabili, ma KD sa come far male da qualsiasi parte del campo”, ha dichiarato l’ex lungo dei Philadelphia Sixers.