Nonostante sia sbarcato ai Boston Celtics soltanto la scorsa estate, dopo aver scosso l’intero panorama NBA chiedendo a sorpresa la cessione ai Cleveland Cavaliers, Kyrie Irving potrebbe anche decidere di lasciare la franchigia del Massachusetts al termine della prossima stagione, quando potrà decidere se esercitare o meno la player option da 21,3 milioni per il 2019-2020.

 

Nel caso in cui dovesse decidere di declinare l’opzione giocatore per disputare un’ulteriore stagione con i Boston Celtics e testare la free agency, Irving potrebbe decidere di ripartire da una franchigia reduce da anni di delusioni e sconfitte, tra cui, ad esempio, i New York Knicks e i Brooklyn Nets. Entrambe le squadre, infatti, avrebbero lo spazio salariale necessario per mettere sotto contratto sia l’ex playmaker dei Cavs che Jimmy Butler.

 

Quest’ultimo, in rotta con i Minnesota Timberwolves, si trova in una situazione piuttosto simile a quella di Irving ed ha dichiarato che gli piacerebbe molto giocare al fianco del prodotto di Duke: approdato via trade in quel di Minneapolis la scorsa estate, l’ex guardia dei Chicago Bulls ha ancora un anno di contratto con i Lupi, dopodiché potrà decidere se accettare o rifiutare la player option da 19,8 milioni per il 2019-2020.

 

In merito al possibile addio di Irving ai Boston Celtics, con cui ha concluso la scorsa regular season con medie di 24.4 punti, 3.8 rimbalzi, 5.1 assist e 1.1 palle recuperate per gara in 60 presenze, prima di infortunarsi e saltare interamente la post season, ha detto la sua anche Paul Pierce, uno dei giocatori più iconici della storia della squadra guidata attualmente da coach Brad Stevens.

 

Ritiratosi ufficialmente nel 2017, firmando un contratto simbolico della durata di un giorno con i Boston Celtics, in modo da ritirarsi da Celtic, il classe ‘77 nativo di Oakland ha indossato dal 1998 al 2013 la maglia della franchigia del Massachusetts, vincendo titolo ed MVP delle Finals nel 2008, al fianco di Kevin Garnett, Ray Allen e Rajon Rondo e sotto la guida di coach Doc Rivers.

 

“La generazione di oggi non conosce più il significato della lealtà verso una franchigia, purtroppo funziona quasi esclusivamente così nella NBA moderna. È diventato sempre più raro vedere un giocatore militare per 10-15 anni nella stessa squadra”, ha dichiarato The Truth, che dopo aver lasciato i Boston Celtics ha concluso la carriera indossando le maglie di Brooklyn Nets e Washington Wizards.