Fresco di rinnovo con gli Oklahoma City Thunder, con cui ha firmato un quadriennale al massimo salariale da 137 milioni di dollari dopo aver disputato una stagione al fianco di Russell Westbrook e Carmelo Anthony (media di 21.9 punti, 5.7 rimbalzi, 3.3 assist e 2 palle recuperate per partita in regular season per lui), Paul George ha sorpreso un po’ tutti rinnovando il proprio contratto con OKC.

 

Il classe ‘90 ex Indiana Pacers, infatti, sembrava in procinto di lasciare Oklahoma per approdare ai Los Angeles Lakers, anche perché era nota da tempo la sua intenzione di giocare vicino alla sua città natale, Palmdale, (lui stesso aveva spesso e volentieri dichiarato che gli avrebbe fatto piacere indossare la maglia della franchigia californiana) e, in questo senso, i gialloviola avevano lo spazio salariale necessario per firmare sia lui che LeBron James.

 

Quest’ultimo, però, è rimasto di fatto l’unico nome di livello prelevato dalla squadra guidata da coach Luke Walton: attorno all’ex leader dei Cleveland Cavaliers c’è un buon gruppo di giovani talenti interessanti (Kyle Kuzma, Lonzo Ball, Brandon Ingram) e veterani e giocatori d’esperienza pronti a dire la loro e messi sotto contratto per un anno al minimo salariale (Lance Stephenson, Rajon Rondo, Michael Beasley, JaVale McGee).

 

Eppure, nonostante l’arrivo del miglior giocatore della lega, tre volte campione NBA e quattro volte MVP della regular season, in molti sono scettici in merito alle possibilità di competere per il titolo per i Lakers. Tra questi, figura lo stesso Paul George, che ritiene che i gialloviola non abbiano le carte in regola per porre fine all’egemonia dei Golden State Warriors ad Ovest. 

 

“Nella storia della lega, non è mai accaduto che una squadra vincesse il titolo con un solo campione nel roster. LeBron James è senza dubbio il miglior giocatore in circolazione, ma da solo non può bastare per vincere l’anello, soprattutto in quest’era”, ha dichiarato il numero 13 degli Oklahoma City Thunder, che al fianco di Russell Westbrook proverà ad ostacolare gli stessi Lakers e gli Houston Rockets nella lotta ai Golden State Warriors campioni in carica.