Ennesimo squillo degli Houston Rockets nel corso di questa free agency, con i Razzi che – dopo aver già accolto Michael Carter-Williams, James Ennis e, soprattutto, Carmelo Anthony e aver salutato Trevor Ariza e Luc Mbah a Moute – accolgono in Texas Marquese Chriss e Brandon Knight, prelevati dai Phoenix Suns in cambio di Ryan Anderson e DeAnthony Melton.

 

L’affare andato in porto tra Houston Rockets e Phoenix Suns accontenta entrambe le squadre sulla carta: la franchigia texana, infatti, era da tempo intenzionata a liberarsi del pesante contratto di Anderson (circa 41,6 milioni di dollari per i prossimi due anni) e di un interessante rookie, selezionato con la quarantaseiesima scelta allo scorso Draft, ma al contempo rinforzano notevolmente la propria second unit.

 

I Suns, dal canto loro, aggiungono un’altra giovane promessa al proprio roster, oltre ad un lungo capace di risultare una vera e propria arma letale con le sue triple a raffica e in grado di conferire esperienza ad una squadra piuttosto giovane ed inesperta. Approdato a Houston nel 2016, Anderson ha perso il posto da titolare lo scorso anno, finendo sempre più ai margini del progetto dei Razzi.

 

Dopo essere finito fuori anche dalle rotazioni di coach Mike D’Antoni, l’ala grande classe ‘88 aveva bisogno di ritrovare gli stimoli perduti e ripartire da un nuovo contesto potrà essergli molto utile per tornare ad essere un’arma imprevedibile, non soltanto da dietro l’arco ma anche nella lotta a rimbalzo. 

 

Sul fronte Rockets, invece, invece, Chriss e Knight aiuteranno e non poco la squadra di D’Antoni, che avrà una panchina decisamente più profonda e potrà gestire al meglio le proprie stelle titolari. Fino a qualche giorno fa, Anderson sembrava vicinissimo agli Atlanta Hawks, nell’ambito di un possibile scambio con Kent Bazemore. 

 

Questa pista sembrava quella più percorribile per il futuro di Anderson e per i Rockets, che avrebbero volentieri accettato di liberarsi dell’ex Nets e Pelicans per puntare sul classe ‘89 entrato nella lega con i Golden State Warriors. Alla fine, però, la trade concretizzatasi è quella tra Phoenix e Houston, che accontenta entrambe le parti in causa.