La notizia era nell’aria ormai da svariate settimane, ma soltanto poche ore fa è arrivata l’ufficialità: le strade di Jimmy Butler e dei Minnesota Timberwolves si separeranno. Il giocatore, infatti, ha espressamente richiesto alla franchigia di Minneapolis di essere scambiato, al fine di salutare i Lupi prima della scadenza del proprio contratto, fissata per il termine della stagione 2018-2019.

 

Dopo la conclusione della stagione che è ormai alle porte, infatti, Butler potrà decidere se esercitare la player option per un’ulteriore annata agli ordini di coach Thibodeau, ipotesi da scartare alla luce di quanto richiesto dal giocatore, oppure testare il proprio valore sul mercato dei free agents. In questo senso, l’ex Chicago Bulls ha scelto le sue tre mete preferite: i New York Knicks, i Brooklyn Nets e i Los Angeles Clippers.

 

Della prima si era già parlato tanto nei mesi scorsi, dato che la squadra attualmente guidata da coach David Fizdale si candida ad essere una delle principali protagoniste della free agency 2019, in cui quasi sicuramente proverà a convincere anche Kyrie Irving o Kevin Durant a trasferirsi nella Grande Mela. Per l’altra squadra newyorkese, i Nets, vale in gran parte lo stesso discorso, mentre i losangelini rappresentano una novità assoluta per lui.

 

Molto dipenderà, ovviamente, più dalla volontà dei Timberwolves che da quella del giocatore: sarà Minnesota, infatti, ad avere il coltello dalla parte del manico, almeno fino alla trade deadline del prossimo febbraio, dopodiché, qualora dovesse restare a Minneapolis, Butler dovrà solo aspettare la fine della stagione per uscire dal contratto e decidere autonomamente la destinazione preferita per il prosieguo della propria carriera.

 

Tra le pretendenti all’All-Star nativo di Houston sembrava potessero esserci anche i Boston Celtics, ma difficilmente la franchigia del Massachusetts deciderà di privarsi di una o più pedine fondamentali per il sistema di gioco di Brad Stevens (i vari Horford, Brown, Rozier), anche e soprattutto considerando che Butler andrà in scadenza di contratto nel 2019. Ipotesi ancor più remota, quella di un ritorno a casa, nella sua Houston, sponda Rockets, o di un passaggio agli Oklahoma City Thunder in cambio di Roberson, Grant e una prima scelta al Draft.

 

I Los Angeles Lakers, invece, potrebbero fare sì un tentativo per il classe ‘89 prodotto di Marquette University, ma nella prossima free agency, in cui tratteranno anche con altri numerosi fuoriclasse. I gialloviola, infatti, per quest’anno hanno preferito limitarsi a mettere sotto contratto LeBron James e puntellare il roster con contratti annuali, al fine di liberare spazio salariale in vista della prossima estate, in cui saranno free agents i vari Durant, Thompson, Leonard, Irving, Cousins e lo stesso Butler.

 

Per quest’ultimo, la convivenza con i due principali giovani talenti della squadra (Karl-Anthony Towns ed Andrew Wiggins) è stata più difficile del previsto e l’ex Chicago Bulls non ha esitato a mostrare il proprio malessere nei confronti di due giocatori che a suo dire non lavorerebbero adeguatamente per competere e fare in modo che la squadra migliori. Nemmeno la presenza del suo mentore Tom Thibodeau e di Derrick Rose e Taj Gibson gli faranno cambiare idea stavolta.