In attesa di cominciare la sua ventunesima stagione in NBA, Dirk Nowitzki continua a rappresentare un prezioso punto di riferimento per i cestisti più giovani ed a ritagliarsi uno spazio importante tra le fila dei Dallas Mavericks, nonostante abbia compiuto 40 anni lo scorso 19 giugno. 

 

Il lungo tedesco, infatti, pur avendo a disposizione meno minuti sul parquet, parte comunque in quintetto, cosa che avviene ormai puntualmente da un ventennio, senza sfigurare: possono passare gli anni, ma Wunder Dirk continua a stupire e a regalare emozioni.

 

Negli ultimi anni, i Mavs non sono riusciti ad uscire dai bassifondi della Western Conference, anche e soprattutto in seguito alla fine della gloriosa era della franchigia texana, culminata con la vittoria del primo storico titolo nel 2011 contro i Miami Heat di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. 

 

In quel caso, Nowitzki fu coadiuvato da due All-Star ed Hall of Famers del calibro di Jason Kidd e Steve Nash, con il tedesco che visse una serie a dir poco dominante nella serie contro gli Heat, aggiudicandosi l’MVP delle Finals e portando i suoi al successo per 4-2, dopo aver già contribuito in maniera determinante alle vittorie contro Portland Trail Blazers (4-2), Los Angeles Lakers (4-0) e Oklahoma City Thunder (4-1).

 

In merito alla convivenza con Kidd e Nash, due dei migliori nella storia del gioco nei rispettivi ruoli (rispettivamente playmaker e guardia tiratrice), Nowitzki si è così espresso: “È un onore per me poter dire di aver giocato al fianco di due Hall of Famers! Mi dispiace soltanto che nessuno dei due fosse nel loro prime, è un peccato!”. Nonostante avessero già superato il picco di splendore della loro carriera, Kidd e Nash furono comunque più che utili alla causa dei Mavericks al fianco di Nowitzki.