Compagno di squadra di Manu Ginobili dal 2016 al 2018, Pau Gasol è uno degli ultimi veterani rimasti tra le fila dei San Antonio Spurs. 38 anni compiuti lo scorso 6 luglio, il lungo nativo di Barcellona, infatti, ha ancora due anni di contratto con gli Speroni, avendo firmato un rinnovo triennale da 48 milioni di dollari nell’estate 2017.

 

Dei 32 milioni che l’ex Los Angeles Lakers e Chicago Bulls andrà ad incassare nei prossimi due anni, però, soltanto 22,7 sono garantiti. Del resto, essendo un classe ‘80, Gasol non è più dominante e continuo in termini d’impiego e di rendimento come un tempo, ma la sua presenza sarà ancora fondamentale per gli Spurs, soprattutto per i tanti giovani talenti presenti nel roster e per dare l’esperienza necessaria ad un gruppo che negli ultimi anni ha perso fuoriclasse del calibro di Tim Duncan, Tony Parker, Kawhi Leonard e Manu Ginobili.

 

Quest’ultimo ha lasciato il basket giocato poche settimane fa, annunciando il ritiro nonostante avesse ancora un anno di contratto con la franchigia texana, uscendo di scena dopo aver vinto 4 titoli NBA e un premio di Sesto uomo dell’anno. Il 41enne argentino lascia un vuoto apparentemente incolmabile in termini di esperienza e leadership, ecco perché avere a disposizione un veterano del calibro di Gasol potrà tornare utile e non poco a coach Gregg Popovich.

 

Proprio il numero 16 degli Spurs ha speso belle parole nei confronti di Ginobili, a dimostrazione dell’estrema importanza tecnica ed umana della guardia classe ‘77 di Bahia Blanca. “Manu è stato un giocatore eccezionale ed ha fatto una carriera incredibile, imprimendo il proprio marchio su un’era, non solo in Argentina, ma nell’intero panorama cestistico mondiale”, ha dichiarato il centro spagnolo, unico over-30 di San Antonio insieme a LaMarcus Aldridge, Rudy Gay, Marco Belinelli e Dante Cunningham.