Avete presente quando nel vostro cammino vi trovate davanti un muro invalicabile? Beh, davanti a ciò, ci sono tre gruppi di persone: quelli che non ci provano e si fermano, quelli che ci provano, ma non ci mettono tutto sé stessi e falliscono… e poi c’è un ultimo gruppo, molto ristretto, ovvero coloro che non è che ci provano, ce la fanno e basta. Perché? Perché ci mettono tutto sé stessi, tutto il loro cuore, tutta la loro forza di volontà e riescono ad andare avanti e proseguire il loro cammino. Ecco, Derrick Rose appartiene a quest’ultimo gruppo.

E voi mi direte: “Si, ma non gioca più come una volta”. È vero, purtroppo vi devo dar ragione…ma, ragionate un secondo. Rose è alla sua undicesima stagione NBA… il suo lunghissimo calvario, per mano degli infortuni, è iniziato alla sua terza stagione… molti si sarebbero già ritirati, forse tutti… e invece lui è ancora qui, su quel maledetto parquet, con quella maledetta palla a spicchi in mano, a giocare ancora a quel maledetto gioco che abbraccia ogni suo appassionato e non lo lascia più scappare.

Rose è un combattente, sin dalle High School, sin da quand’è nato… lo era, lo è e lo sarà per tutta la sua vita. Non esistono aggettivi in grado di descrivere l’uomo meraviglioso che è Rose, sia dentro che fuori dal campo… l’unico che forse gli si può attribuire è proprio quello di “indescrivibile”… Rose è l’emblema della tenacia, della determinazione, dell’esplosivitá caratteristica del suo gioco, della perseveranza, ma soprattutto dell’amore per la palla a spicchi… un’amore unico e che solo i brividi che percorrono la tua schiena, dopo aver segnato il canestro della vittoria, possono descrivere.
Tanti auguri D-Rose
Ci sarà sempre un posto
nel mio cuore per te.