Tempo di ripartire da zero (o quasi) in casa San Antonio Spurs. Al timone della barca c’è sempre Gregg Popovich, uno che non vuole proprio sentirne parlare della possibilità di godersi la meritata pensione e guardare la NBA dal divano di casa sua. In campo, tanti volti nuovi, più o meno. Se per Marco Belinelli si tratta di un ritorno (era nel gruppo che vinse l’ultimo titolo degli Speroni, nel 2013-2014), DeMar DeRozan è il nuovo uomo franchigia dopo la partenza di Kawhi Leonard.

 

Oltre allo scambio tra Leonard e DeRozan con i Toronto Raptors, si segnala il ritiro di Manu Ginobili, vincitore dei quattro dei cinque titoli conquistati dagli Spurs tra il 1999 e il 2014. Per San Antonio, dunque, sembra arrivato il momento di ridimensionare le proprie ambizioni, dopo un ventennio di alte posizioni nella Western Conference e ottimi risultati ai playoff, con cinque titoli vinti e svariate Finals e Finali di Conference.

 

Gli Spurs, insomma, hanno segnato la NBA per due decadi, ma ogni ciclo è destinato a giungere al termine, soprattutto nel basket a stelle e strisce. La franchigia texana, però, potrebbe anche decidere di posticipare ancora una volta l’appuntamento con la resa dei conti, anche perché ha un roster tutto sommato competitivo e può ancora dire la sua in ottica playoff, pur non essendo la corazzata inarrestabile di qualche anno fa.

 

Se c’è una fitta schiera di persone che credono che l’era degli Spurs sia ormai giunta a compimento e che San Antonio non abbia le carte in regola per competere tra regular season e playoff, in tanti pensano il contrario. Tra questi, spicca Mike D’Antoni, uno che la maglia degli Speroni l’ha indossata, seppur brevemente, da giocatore, e contro Popovich ha perso due Finali di Conference.

 

In seguito alla vittoria per 103-98 dei suoi Houston Rockets contro i San Antonio Spurs in preseason, infatti, D’Antoni ha parlato dello scetticismo che in molti hanno nei confronti della squadra di Popovich: “Ho notato che in tanti sottovalutano i San Antonio Spurs, ma è un errore da non commettere. Nonostante tutto, restano una squadra piuttosto competitiva”. Queste le parole del coach dei Rockets sui tanto bistrattati Spurs: questi ultimi gli daranno ragione?