Terza sconfitta in quattro gare, nonché seconda su due partite disputate tra le mura amiche, per gli Houston Rockets, che cadono al cospetto degli Utah Jazz di un superlativo Donovan Mitchell, a dir poco decisivo nel 100-89 con cui i suoi si impongono al Toyota Center.

 

Privi di CP3, i Rockets si affidano a James Harden e Carmelo Anthony (51 punti in due), ma a parte il Barba e Melo le altre pedine dello scacchiere di Mike D’Antoni non si fanno trovare preparate, con Eric Gordon, Gerald Green, Michael Carter-Williams e P.J. Tucker che tirano complessivamente con 5/28 da dietro l’arco (17,8%).

 

I Rockets deludono in particolar modo al tiro, facendo registrare il 40,2% dal campo (35/87) ed appena il 27,5% dalla lunga distanza (11/40), contro il 43,6% al tiro (34/78) e un più che positivo 34,5% da oltre l’arco (10/29) per i Jazz, che tirano meno ma meglio dei padroni di casa.

 

UTAH JAZZ

 

DANTE EXUM: 6,5

Si fa trovare più che pronto quando viene gettato nella mischia da coach Snyder, facendo registrare ben 9 punti e un assist col 50% al tiro (3/6) e il 100% dalla lunga distanza (1/1) in appena 14’ disputati in uscita dalla panchina.

DONOVAN MITCHELL: 8,5

Dopo un avvio di stagione un po’ sottotono, si riscatta ampiamente in quel di Houston, facendo registrare la bellezza di 38 punti (soltanto tre in meno del suo career-high), 5 rimbalzi e 7 assist col 56% al tiro (14/25) e il 44,4% da tre (4/9), dominando in lungo e in largo.

JOE INGLES: 7

Elemento insostituibile per i meccanismi di gioco dei Jazz, l’australiano assicura grande solidità e dà il suo contributo alla vittoria di Utah con 11 punti, 6 rimbalzi, 3 assist e una palla recuperata con un più che positivo 50% da tre (3/6).

DERRICK FAVORS: 6,5

Apporto di gran carattere e grinta in fase difensiva e di intensità sotto canestro in quella offensiva, chiude la sua serata sfiorando la doppia doppia in appena 22’: per lui 8 punti, altrettanti rimbalzi, una palla recuperata e 2 stoppate col 60% dal campo (3/5).

RUDY GOBERT: 7,5

Il lungo francese, detentore del Defensive Player of the Year, mette a referto una doppia doppia da 12 punti, 13 rimbalzi, 2 palle recuperate e 3 stoppate, confermandosi un difensore di grandissimi livello e tirando con ottimo 80% (4/5).

 

HOUSTON ROCKETS

 

JAMES HARDEN: 7,5

La principale arma offensiva per i Rockets è sempre il Barba, anche e soprattutto senza CP3: l’MVP fa registrare un’altra prestazione indimenticabile, con 29 punti, 5 rimbalzi, 7 assist e una palla recuperata col 52,6% al tiro (10/19) e un ottimo 75% da tre (3/4), dando un contributo significativo anche in difesa.

ERIC GORDON: 4

Prestazione ampiamente negativa per lui, chiamato ancora ad ovviare all’assenza di Chris Paul: con i suoi ex Clippers ci era riuscito, con i Jazz mette a referto 11 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e una stoppata, tirando malissimo sia dal campo (23,8% con 5/21) che, soprattutto, da dietro l’arco (8,3% con 1/12). Serata da dimenticare.

CARMELO ANTHONY: 7

La prima vera prestazione da incorniciare di Melo con la maglia dei Rockets: l’ex Nuggets, Knicks e Thunder, infatti, confeziona ben 22 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, una palla recuperata e una stoppata con un più che positivo 53% dal campo (9/17) e il 37,5% da tre (3/8), risultando l’unico a salvarsi in attacco insieme a Harden e dando una mano anche in difesa.

P.J. TUCKER: 6

Serata piuttosto deludente al tiro, con appena il 28,6% dalla lunga distanza (2/7), ma il lungo classe ‘85 si salva con la solita applicazione in fase difensiva, che lo porta a far registrare ben 7 palle recuperate e una stoppata, oltre a 6 punti e 3 rimbalzi. 

CLINT CAPELA: 6

Voto positivo in seguito alla doppia doppia da 10 punti, 12 rimbalzi, 2 assist, una palla recuperata e 2 stoppate col 55,6% al tiro (5/9), ma si riscatta solo nel secondo tempo, dopo aver tirato con appena il 25%, sbagliando tre tiri su quattro.