Dopo aver richiesto ufficialmente la cessione ai Minnesota Timberwolves, in seguito al rapporto complicato con le giovani stelle della squadra, Andrew Wiggins e Karl-Anthony Towns, Jimmy Butler non ha preso parte al Media Day con i suoi compagni di squadra ed ha saltato la preseason, per poi essere reintegrato in squadra per l’inizio della regular  season.

 

Il tutto dopo aver sfidato e sconfitto la squadra titolare in una partitella in palestra, per poi affermare: “Avete fottutamente bisogno di me. Non potete vincere senza di me”. L’ex guardia dei Chicago Bulls ha iniziato ottimamente la stagione, facendo registrare medie di 24.8 punti, 5.3 rimbalzi, 3.5 assist, 3.8 palle recuperate e una stoppata per partita col 53,3% al tiro e il 43% da tre (career-highs per punti, palle recuperate, stoppate e percentuali al tiro dal campo e da dietro l’arco).

 

Il classe ‘89 ha ancora un anno di contratto a 20,4 milioni (quello attualmente in corso), dopodiché potrà decidere se accettare o meno la player option da 19,8 milioni per il 2019-2020: nonostante il reintegro nel quintetto dei Timberwolves e le sue ottime medie, il suo futuro appare ancora lontanissimo da Minneapolis, anche perché l’atmosfera da quelle parti è ancora alquanto surriscaldata, in netto contrasto con le gelide temperature della Città dei laghi.

 

Lo stesso Butler, infatti, ha ancora una volta confermato la propria intenzione di testare il proprio valore sul mercato dei free agents al termine della regular season attuale, con il proprietario dei Timberwolves Glen Taylor che non ha alcuna intenzione di perdere a zero un giocatore così importante e difficilmente sostituibile.

 

Coach Thibodeau, dal canto suo, è un grande estimatore di Butler, con cui ha lavorato anche ai Chicago Bulls, ragion per cui avrebbe chiesto alla proprietà di trattenerlo a prescindere dalla sua volontà, fino alla scadenza del contratto. Una richiesta che si oppone alle intenzioni della franchigia del Minnesota, che l’anno prossimo ripartirà da Towns e Wiggins, accanto cui intende aggiungere elementi di valore.

 

Dopo che la possibile trade con i Miami Heat è saltata e la stagione è ormai ampiamente cominciata, però, sono poche le squadre disposte ad assecondare le richieste dei Timberwolves, anche perché Butler il prossimo giugno sarà unrestricted free agent e gran parte delle numerose franchigie interessate non vuole o non può svenarsi (tra queste, ad esempio, i Brooklyn Nets, i Los Angeles Clippers, i New York Knicks, i Los Angeles Lakers e gli stessi Miami Heat).

 

Tra queste, però, c’è chi va controcorrente, anche perché è l’unica tra le pretendenti a Jimmy Butler che vuole vincere nell’immediato e non può permettersi di lasciare nulla al caso. Si tratta degli Houston Rockets, che seguono fortemente l’evolversi della vicenda tra la guardia 29enne e i Timberwolves, con l’obiettivo di convincere questi ultimi con una trade che possa accontentarli.

 

Qualche settimana fa, Minnesota aveva chiesto in cambio Eric Gordon e P.J. Tucker, proposta immediatamente rispedita al mittente dal proprietario dei Rockets Tilman Fertitta e dal general manager Daryl Morey, che non vogliono privarsi di un 3-and-D fondamentale per il sistema di gioco di Mike D’Antoni, qual è appunto Tucker, ritenuto incedibile a ragion veduta dalla franchigia texana.

 

Gordon, invece, potrebbe essere inserito in un’eventuale trade: vincitore del premio di Sesto uomo dell’anno nel 2017, il classe ‘88 è anch’egli una pedina imprescindibile per i meccanismi di Houston, ma potrebbe essere sacrificato per far posto ad uno dei migliori giocatori della lega su entrambi i lati del campo, nonché vincitore del premio di Most Improved Player nel 2015 e quattro volte All-Star. 

 

Two way player dalle qualità indiscutibili, il prodotto di Marquette University e trentesima scelta al Draft 2011 darebbe maggior solidità difensiva e aggiungerebbe un’ulteriore opzione eccelsa al sistema offensivo dei Rockets. A favorire la trattativa vi è il fatto che il 29enne, nativo peraltro di Houston, è in una fase cruciale della sua carriera e ci tiene a lasciare il segno: in altre parole, vuole competere per traguardi degni di nota, ossia il titolo NBA.

 

Il pressing dei Rockets è sempre più aggressivo, tanto che Houston sarebbe arrivata a proporre ben quattro prime scelte ai Minnesota Timberwolves (2019, 2021, 2023, 2025): nella trade, verrà inserito uno tra il già citato Eric Gordon, Brandon Knight e Marquese Chriss (per uno di questi ultimi due, però, bisognerà attendere metà novembre, quando entrambi saranno scambiabili).

 

Una proposta che converrebbe a entrambe, almeno sulla carta: a Houston per i motivi già citati, a Minnesota perché avrebbe la possibilità di imbastire trade con altre squadre per ottenere giocatori funzionali al progetto e, al contempo, convincere qualche franchigia ad accollarsi il pesante contratto di Gorgui Dieng (48,6 milioni di dollari per i prossimi tre anni). La palla, adesso, passa proprio ai Timberwolves.