Due giorni fa, i Los Angeles Lakers hanno centrato la loro seconda vittoria stagionale, nonché seconda consecutiva, battendo per 121-114 i Denver Nuggets e riservando loro, dunque, la prima sconfitta della regular season attualmente in corso. Tra le fila dei gialloviola, protagonista del successo è LeBron James (tripla doppia da 28 punti, 11 rimbalzi, altrettanti assist e 3 palle recuperate).

 

Degne di note anche le prestazioni dei vari Kyle Kuzma (22 punti, 3 rimbalzi, una palla recuperata e 2 stoppate da titolare in sostituzione dello squalificato Brandon Ingram), Lonzo Ball, autore di 12 punti, 6 rimbalzi, 8 assist e 5 palle recuperate in quintetto in luogo dell’altro squalificato Rajon Rondo, e JaVale McGee (21 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, una palla recuperata e una stoppata).

 

Allo Staples Center, però, c’era anche chi un ruolo da protagonista assoluto con la casacca gialloviola lo ha avuto a lungo, per ben vent’anni per l’esattezza, dal 1996 al 2016, ossia Kobe Bryant, tornato ad assistere ad una partita al palazzetto dei Lakers – con cui ha vinto cinque titoli NBA, un MVP della regular season e 2 MVP delle Finali – poco meno di un anno dopo l’ultima occasione in cui ebbe modo di ricevere una calorosa standing ovation da parte del suo ex pubblico.

 

Il Black Mamba, infatti, mancava in quella che sarà per sempre la sua casa dal 18 dicembre scorso, giornata in cui i Lakers ufficializzarono, in occasione del match casalingo con i Golden State Warriors, il ritiro delle maglie indossate dal classe ‘78 in quel di Los Angeles, la numero 8 e la numero 24, con una memorabile cerimonia.

 

“È fottutamente fantastico tornare allo Staples Center, riabbracciare i tifosi e vedere che la gente è tornata ad avere entusiasmo ed energia. È stupendo.”, ha dichiarato Kobe in merito al suo ritorno allo Staples Center, con i Lakers che lo hanno riaccolto alla grande, offrendo un’ottima prestazione con tanto di vittoria contro una delle squadre più in forma della Western Conference e non solo e ottenendo un’altra vittoria dopo i tre ko iniziali, rispettivamente con i Portland Trail Blazers, gli Houston Rockets e i San Antonio Spurs.