Nel largo successo con cui i suoi Golden State Warriors si sono imposti in casa dei Chicago Bulls (149-124 allo United Center), Klay Thompson ha recitato un ruolo di primo piano, mettendo a referto ben 52 punti in appena 26’, tirando col 62,1% dal campo (18/29) e, soprattutto, col 58,3% da dietro l’arco (14/24).

Per ciò che concerne il numero di triple realizzate, ben 14 appunto, la guardia classe ‘90 supera il record stabilito dal suo compagno di squadra Steph Curry, che il 7 novembre 2016 mise a referto ben 13 triple su 17 tentate contro i New Orleans Pelicans, siglando 46 punti e battendo il precedente record di 12 tiri da tre vincenti in una singola gara, primato da lui detenuto insieme a Donyell Marshall e Kobe Bryant.

Dopo un inizio stagionale a dir poco negativo, in particolar modo al tiro da tre (5/36 dalla lunga distanza nelle prime sette partite della regular season, un pessimo 14%), Thompson ha decisamente rialzato la testa, facendo in una sola partita tutto ciò che non gli era riuscito nelle precedenti sette. Grazie anche e soprattutto a lui, i Warriors continuano a scrivere la storia della NBA.

In merito alla straordinaria serata vissuta, in cui peraltro ha fatto registrare anche il record di triple segnate in un tempo (10), Thompson ha fatto riferimento al proprio look: “Mi sentivo come Jackie Moon con la bandana e forse è proprio per questo che ho fatto così bene e centrato il record di triple in una partita”, ha dichiarato il numero 11 dei Warriors, paragonandosi al personaggio interpretato da Will Ferrell nel film Semi-Pro per via della bandana indossata nella gara.