Due giorni fa, i Toronto Raptors hanno collezionato la loro settima vittoria stagionale in otto incontri disputati, battendo un’altra contender della Eastern Conference: dopo i Boston Celtics, sconfitti per 113-101, infatti, i canadesi hanno letteralmente strapazzato i Philadelphia Sixers, battuti 129-112.

 

Protagonista assoluto del successo dei suoi, Kawhi Leonard ha offerto l’ennesima prestazione degna di nota in un avvio di stagione da incorniciare, mettendo a referto la bellezza di 31 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e altrettante palle recuperate, tirando col 52,6% dal campo (10/19) e il 40% da dietro l’arco (2/5) e rendendosi come di consueto a dir poco utile su entrambi i lati del campo.

 

I Sixers, dal canto loro, non sono riusciti a tenere testa alla straordinaria condizione del numero 2 dei Raptors e del collettivo canadese in generale, tirando col 41,7% dal campo (38/91) e col 35% da tre (14/40) e facendo registrare ben 23 palle perse: merito anche e soprattutto dell’apporto difensivo di Leonard, uno dei migliori giocatori della lega, se non il migliore, in entrambe le fasi di gioco.

 

Insieme a giocatori del calibro di Kevin Durant e Jimmy Butler, infatti, l’MVP delle Finals 2014 è tra i più affidabili two way players in circolazione e, dopo un anno trascorso più in panchina che in campo (appena nove le presenze nella regular season 2017-2018 con i San Antonio Spurs), il classe ‘91 sta vivendo la miglior stagione della sua carriera sin qui.

 

“È un mostro, una vera e propria forza della natura. Ha mani enormi e un’apertura alare impressionante, in difesa è fortissimo”, ha dichiarato Ben Simmons in merito alle capacità difensive di Kawhi Leonard, esprimendosi senza mezzi termini circa il quoziente d’intelligenza cestistica che il vincitore del premio di Defensive Player of the Year nel 2015 e nel 2016 ha messo in mostra ancora una volta nel largo successo dei suoi Raptors contro i Sixers del detentore del premio di Rookie of the Year.

 

I due avrebbero potuto giocare insieme quest’anno, visto che, prima di essere scambiato ai Toronto Raptors, Leonard sembrava ad un passo dall’essere ceduto ai Philadelphia Sixers, che lo avevano messo nel mirino per rinforzare il proprio organico e puntare con maggiore convinzione a recitare un ruolo di primo piano ad Est e non solo.