Dopo mesi e mesi di notizie e indiscrezioni varie, arriva finalmente una significativa svolta nell’intricata situazione tra Jimmy Butler e i Minnesota Timberwolves: questi ultimi, infatti, hanno accettato la proposta dei Philadelphia Sixers, comprendente Robert Covington, Dario Saric e una seconda scelta al Draft 2022 in cambio di Justin  Patton e dell’ex guardia dei Chicago Bulls.

 

Ceduto dai Tori Rossi ai Minnesota Timberwolves la notte del Draft 2017, insieme alla sedicesima scelta al primo giro dello stesso Draft (Justin Patton), in cambio di Zach LaVine, Kris Dunn e la settima scelta assoluta del Draft (Lauri Markkanen), Butler aveva manifestato non poco malumore nei confronti del front office della franchigia di Minneapolis e nel rapporto con le giovani stelle della squadra, in particolar modo Karl-Anthony Towns e Andrew Wiggins.

 

Il nativo di Houston, dunque, era arrivato al punto di chiedere la trade, pur giocando  dieci delle prime tredici gare della regular season attualmente in corso, con medie di 21.3 punti, 5.2 rimbalzi, 4.3 assist, 2.4 palle recuperate e una stoppata per partita col 47% al tiro e il 38% da dietro l’arco. Sulle sue tracce vi erano, tra le tante, Houston Rockets, Philadelphia Sixers e Miami Heat, con questi ultimi che erano stati vicinissimo a prenderlo all’inizio della lunga telenovela, risoltasi nella giornata odierna.

 

Prodotto di Marquette University e selezionato con la trentesima scelta al primo giro del Draft 2011 dai Chicago Bulls, Butler riparte dai Philadelphia Sixers, che hanno lo spazio salariale necessario per offrirgli un lungo rinnovo contrattuale al termine della stagione attuale, quando l’ormai ex Minnesota Timberwolves andrà in scadenza e declinerà la player option da 19,8 milioni di dollari per il 2019-2020.

 

Il 29enne lascia Minneapolis dopo quasi un anno e mezzo, in cui ha fatto registrare medie di 22 punti, 5.3 rimbalzi, 4.8 assist, 2 palle recuperate e 0.5 stoppate per gara in 69 presenze col 47,4% dal campo e il 35,5% dalla lunga distanza. I Sixers aggiungono un altro elemento di spicco alla propria squadra, affiancando Butler a due giovani talenti del calibro di Joel Embiid e Ben Simmons, formando così un Big Three a dir poco intrigante e promettente.

 

Dopo anni trascorsi a tankare, il famoso The Process sembra essere finalmente giunto a compimento: con la sempre più esponenziale crescita di Simmons e Embiid, insieme all’esperienza di J.J. Redick e al talento di Markelle Fultz, Butler sembra essere l’elemento che mancava a Philly, quello in grado di farle compiere il tanto agognato salto di qualità nell’immediato.