Approdato la scorsa estate ai Chicago Bulls, che lo avevano messo sotto contratto da unrestricted free agent con un biennale da 40 milioni di dollari con team option per il 2019-2020 dopo che i Milwaukee Bucks hanno deciso di non pareggiare l’offerta dei Tori Rossi, l’avventura di Jabari Parker nell’Illinois potrebbe essere già giunta al capolinea.

Nativo proprio di Chicago, il classe ’95 sta facendo registrare medie di 15.2 punti, 6.9 rimbalzi e 2.3 assist col 45,5% al tiro in 29 presenze stagionali, di cui 17 in quintetto, ma ha perso il posto nelle rotazioni del nuovo coach Jim Boylen in seguito ai ritorni degli infortunati Lauri Markkanen e Bobby Portis.

Parker, che nelle prime quattro stagioni della sua carriera in NBA è stato ripetutamente frenato da numerosi problemi fisici, tanto da saltare ben 145 partite su 328, è sceso in campo in appena 4′ nel recente ko per 97-91 contro gli Orlando Magic a Città del Messico.

“Si tratta di una decisione presa in base agli accoppiamenti, è impossibile far coesistere tre ali forti quali Markkanen, Portis e Parker. Quando un giocatore non scende in campo deve comunque sostenere i propri compagni, la cosa che conta più di tutte è la squadra. In ogni caso, la stagione è ancora lunga e tutti avranno le proprie possibilità. Jabari è stato molto professionale, ha compreso la situazione e vuole aiutarci a vincere, che è quello che gli abbiamo chiesto.”, ha dichiarato in merito coach Jim Boylen.

Quest’ultimo, che ha recentemente preso il posto dell’esonerato Fred Hoiberg, non sembra essere ancora riuscito a risollevare i Bulls, attualmente ultimi a Est col secondo peggior record della lega (6-23). Aver perso posizioni nelle rotazioni di Chicago potrebbe significare addio anticipato per Parker alla squadra della sua città, cui è riuscito sin qui a dare un buon contributo in fase offensiva, non facendosi affatto apprezzare, invece, nell’altra metà campo.