Reduce da una super prestazione con cui ha permesso ai suoi Brooklyn Nets di prolungare la striscia di vittorie consecutive a quota tre e di imporsi sul difficile campo dei Philadelphia Sixers (127-124), Spencer Dinwiddie ha rinnovato il proprio contratto in scadenza al termine della stagione attualmente in corso.

Autore di ben 39 punti (career-high), 2 rimbalzi, 5 assist e una palla recuperata col 61% al tiro (11/18) e il 67% da dietro l’arco (4/6) in 30’ in uscita dalla panchina, il playmaker classe ‘93 aveva un solo anno di contratto a 1,6 milioni di dollari. Col nuovo accordo, l’ex Chicago Bulls andrà a guadagnare 34 milioni per tre anni a partire dal 2019.

Un premio più che meritato per Dinwiddie, che già lo scorso anno riuscì a stupire, piazzandosi terzo alle spalle di Clint Capela e Victor Oladipo nella graduatoria del premio di Giocatore più migliorato e vincendo lo Skills Challenge. La point guard di riserva dei Nets sta viaggiando a medie di 16.9 punti, 2.5 rimbalzi e 4.9 assist col 47% dal campo e il 37% dalla lunga distanza in 28,7’ per gara in 29 presenze stagionali.

Numeri importanti, che mettono altamente in evidenza l’enorme portata della sua crescita e dell’impatto che ha su Brooklyn, risultando inevitabilmente uno dei migliori giocatori della lega per capacità di dare la svolta in uscita dalla panchina. Nella folta lista di nomi che si giocheranno la vittoria del premio di Sesto uomo dell’anno, dunque, è impossibile non inserire il suo.

I Nets hanno in poco tempo capito di non poter fare a meno di un giocatore del genere, ancora giovane e con ampi margini di miglioramento e una delle poche certezze presenti nel roster di coach Kenny Atkinson, per cui hanno preso la decisione di rinnovarlo prima che fosse troppo tardi per convincerlo o che il suo valore di mercato aumentasse.

La franchigia newyorkese, infatti, la prossima estate sarà chiamata anche a discutere il rinnovo di D’Angelo Russell, anch’egli in scadenza di contratto: in questo senso, l’ex Lakers, ancora molto discontinuo, potrebbe essere sacrificato nella prossima free agency, con le chiavi del gioco della squadra che andrebbero proprio nelle mani di Dinwiddie.