La NBA è una lega in continuo sviluppo, soprattutto per ciò che concerne il gioco. Rispetto agli anni passati, infatti, i cambiamenti che riguardano alcuni aspetti fondamentali sono sotto gli occhi di tutti. In questo, spicca la capacità di numerosi lunghi di rendersi pericolosi da dietro l’arco.

Fino a qualche anno fa, gran parte delle partite si decidevano sotto le plance e spesso e volentieri erano i giocatori più fisici e dominanti sotto canestro a risultare decisivi per le rispettive squadre. Con la sempre più grande importanza data al tiro da tre punti, le cose sono cambiate.

Oggi, infatti, i lunghi non devono soltanto assicurare un apporto efficiente sotto canestro, ma anche essere pericolosi dalla lunga distanza. In questo senso, giocatori come Cousins, Vucevic, Embiid, Davis e Antetokounmpo, tra i tanti, ci stanno dimostrando che veder tirare dei lunghi da tre non è più utopia, seppur non siano dei veri e propri cecchini.

Tra i tanti, spicca Brook Lopez, uno che nella lega vi gioca ormai da tanti anni, essendo stato scelto al Draft 2008, quando ancora l’inversione di tendenza nel ruolo dei lunghi non era ancora così netta. La sua pericolosità da dietro l’arco, però, risale soltanto a pochi anni fa, per l’esattezza al 2016-2017.

Nel suo ultimo anno con la maglia dei Brooklyn Nets, infatti, il classe ‘88 ha tirato col 35% da tre, un gran balzo in avanti per uno che nelle stagioni precedenti non era andato oltre il 14% del 2015-2016 e non aveva mai segnato da oltre l’arco prima del 2014-2015, sbagliando le prime sette triple tentate tra il 2008 e il 2014 e segnandone appena 3/31 nei suoi primi otto anni in NBA (poco meno del 10%).

In relazione a questi numeri, sembra quasi impossibile credere che Brook Lopez, passato la scorsa estate ai Milwaukee Bucks, stia tirando col 37% da tre (95/255) e che, soprattutto, tiri molto più dalla lunga distanza che da dentro l’area (57% con 62/109 da due). Oltre a ciò, l’ex Nets e Lakers è addirittura nono per canestri e dodicesimo per tentativi da tre.

Per intenderci, il 30enne nativo di Los Angeles ha segnato lo stesso numero di triple di Klay Thompson con meno tentativi e ha tirato più volte da lontano rispetto a tiratori del calibro di Jae Crowder e Robert Covington. Numeri da capogiro per un giocatore che, come visto, fino a qualche anno fa era tra i peggiori tiratori della lega.

Come si spiega la sua spaventosa evoluzione sotto questo punto di vista? Nemmeno coach Mike Budenholzer sembra essere abituato alla pericolosità di Lopez da dietro l’arco. “Ho imparato ad aspettarmi che Brook possa segnare con continuità anche da tre. Spesso capita che mi alzi e dica ‘Ma che sta facendo?’. Poi la palla entra e torno a sedermi.”

Nella recente vittoria dei suoi Bucks contro i Detroit Pistons per 121-98, Brook Lopez è risultato il miglior marcatore dei suoi, facendo registrare ben 25 punti con un ottimo 58% da tre (7/12). Inoltre, il lungo californiano sta tirando con la miglior percentuale di carriera dalla lunetta (83%).