A poche settimane dalla trade deadline, le trenta squadre NBA continuano a valutare l’ipotesi di tuffarsi sul mercato per rinforzare i rispettivi roster: alcune per puntellare una rosa già da titolo o comunque competitiva, altre per provare a dare una scossa alla stagione o per ottenere in cambio contratti in scadenza e scelte importanti al Draft.

Tanti i giocatori sul piede di partenza, molti dei quali potrebbero fare comodo a numerose contender in cerca di elementi d’esperienza e nomi in grado di farsi valere in contesti altamente competitivi. Tra i tanti, ecco la lista dei giocatori destinati a lasciare le loro attuali squadre entro il mese prossimo.

KENT BAZEMORE – Classe ’93, l’ex Golden State Warriors sembra intenzionato a lasciare gli Atlanta Hawks per trasferirsi in una squadra che possa dargli chance nettamente più elevate di competere per obiettivi importanti. Attualmente quartultimi a Est (11-27), i Falchi sono disposti a cedere uno dei loro migliori giocatori in cambio di pedine funzionali e/o scelte al Draft. Sotto contratto per altri due anni a poco più di 37 milioni (player option da 19.3 milioni per il 2019-2020), Bazemore è nel mirino di numerose contender, tra cui gli Houston Rockets.

OTTO PORTER JR. – Rientrato soltanto in quest’inizio di 2019 dopo aver saltato ben dieci partite consecutive per infortunio, il classe ’93 nativo di St. Louis è uno dei giocatori di primo piano dei Washington Wizards, che hanno da tempo fatto sapere di ascoltare proposte per ognuno dei propri tesserati. Porter, che sta viaggiando a medie di 11.7 punti, 5.5 rimbalzi, 2 assist e 1.5 palle recuperate, interessa a numerose squadre, ma il suo contratto oneroso (circa 81.7 milioni di dollari per i prossimi tre anni) rende più complicata del previsto una trade.

MARKIEFF MORRIS – Rientra nell’elenco dei partenti in casa Wizards anche il fratello gemello di Marcus Morris dei Boston Celtics, molto più facile da piazzare rispetto al sopracitato compagno di squadra. L’ala classe ’89, infatti, ha appena un anno di contratto a soli 8.6 milioni di dollari e potrebbe rappresentare una ghiotta occasione per le squadre che puntano a un giocatore solido e dalla grande esperienza.

TERRENCE ROSS – Tra i giocatori più sorprendenti in questa prima parte di regular season, il classe ’91 ex Toronto Raptors è giunto al suo ultimo anno di contratto con gli Orlando Magic (10.5 milioni) e sta facendo registrare medie di 13.3 punti, 3.1 rimbalzi e 1.4 assist col 43% al tiro e il 39% da dietro l’arco, risultando notevolmente migliorato in gran parte delle stats rispetto allo scorso anno.

KENTAVIOUS CALDWELL-POPE – Rifirmato dai Los Angeles Lakers la scorsa estate con un annuale da 12 milioni di dollari, l’ex Detroit Pistons non sembra far parte del progetto dei gialloviola e potrebbe cambiare aria prima dell’All-Star Game. Sulle sue tracce sembravano esserci fortemente gli Houston Rockets, ma la trattativa per portarlo in Texas sembra essersi arenata sul nascere (i Razzi hanno poi firmato il free agent Austin Rivers).

WAYNE ELLINGTON – Discorso analogo per il classe ’87 attualmente in forza ai Miami Heat, che potrebbe fare al caso di numerose squadre nonostante sia leggermente in calo rispetto alle ultime due stagioni (appena 8.3 punti col 36% al tiro e il 36.5% dalla lunga distanza): il contratto di soli 6.3 milioni per un anno può facilitarne la cessione.

J.R. SMITH – Ormai fuori rosa ai Cleveland Cavaliers, il classe ’85 campione NBA nel 2016 è alla ricerca di una squadra da cui ripartire per riscattarsi. L’ex New York Knicks ha saltato le ultime 25 partite ed è ormai destinato a lasciare l’Ohio: come nel caso di Caldwell-Pope, fino a poche settimane fa sembravano esserci gli Houston Rockets su di lui, ma per ora J.R. resta a Cleveland e attende sviluppi sul suo futuro.

RODNEY HOOD – Altro nome cui i Cleveland Cavaliers potrebbero rinunciare per ricevere in cambio scelte alte al Draft è quello dell’ex Utah Jazz, approdato l’anno scorso in Ohio e attualmente out in seguito a un infortunio al tendine d’Achille. Classe ’92, Hood sta facendo registrare medie di 12.9 punti, 2.5 rimbalzi, 2 assist e 0.9 steals ed ha un anno di contratto a soli 3.5 milioni (qualifying offer accettata prima dell’inizio della scorsa stagione).

MARKELLE FULTZ – Discorso a parte per la giovane point guard in forza ai Philadelphia Sixers e attualmente ai box per infortunio. Il suo inizio di stagione a dir poco sottotono, unito ai già citati e ripetuti problemi fisici che lo perseguitarono lo scorso anno, gli hanno fatto perdere notevole valore di mercato e il fatto che sia stato selezionato con la prima scelta assoluta al Draft 2017 non sembra poter influire granché sul mercato delle trade.

JABARI PARKER – Ormai fuori dai piani dei Chicago Bulls del nuovo head coach Jim Boylen, l’ex Milwaukee Bucks è tornato in campo nella recente sconfitta per 119-116 contro gli Indiana Pacers, dopo aver accumulato appena 4′ nelle precedenti nove gare e averne saltate otto di fila. A dispetto del suo talento offensivo, il classe ’95 non dà garanzie in fase difensiva e il suo contratto da 40 milioni per due anni (team option per la prossima stagione) è un ostacolo non di poco conto.

DARREN COLLISON/COREY JOSEPH – Le due point guards dei sorprendenti Indiana Pacers (attualmente terzi a Est con 20 vittorie e 11 sconfitte) hanno entrambe il contratto in scadenza, rispettivamente a 10 milioni il primo e a poco meno di 8 il secondo e potrebbero far gola alle squadre desiderose di rinforzare il proprio backcourt. La franchigia di Indianapolis, però, non ha estrema necessità di vendere.