La scorsa estate, la trade che ha portato DeMar DeRozan ai San Antonio Spurs e Kawhi Leonard ai Toronto Raptors ha colto di sorpresa gran parte degli appassionati oltre che i tifosi delle squadre in questione. In pochi, infatti, si sarebbero aspettati una cessione da parte della guardia classe ’89, ormai perno imprescindibile dei canadesi, mentre l’MVP delle Finals 2014 sembrava destinato a ricalcare le orme di Tim Duncan all’ombra dell’Alamo.

La sonora sconfitta per 4-0 al cospetto dei Cleveland Cavaliers nelle semifinali della Eastern Conference, per i Raptors, e la rottura con l’ormai ex numero 2 degli Speroni, per San Antonio, però, ha fatto in modo che una pista che sulla carta sembrava impraticabile si trasformasse in realtà.

Dopo pochi mesi di stagione regolare, lo scambio tra texani e canadesi sembra aver fatto il bene di entrambe le franchigie: gli Spurs, infatti, sono in piena zona playoff nell’intricata Western Conference, mentre Toronto ha il miglior record della lega e guarda tutti dall’alto verso il basso a Est.

Prima che le due squadre raggiungessero il noto accordo, però, il presidente dei Raptors Masai Ujiri aveva provato a convincere gli Oklahoma City Thunder a cedere Paul George in cambio di DeRozan. La possibile trattativa si è conclusa con un nulla di fatto e probabilmente ciò ha reso felici tutte e tre le squadre coinvolte.

Anche OKC, infatti, sta disputando un’ottima stagione grazie soprattutto alle super prestazioni di PG13, protagonista del suo miglior periodo di forma dopo il tremendo infortunio. A distanza di qualche mese, dunque, nessun rammarico per i Toronto Raptors, eccezion fatta per la questione contrattuale: l’ex Indiana Pacers, infatti, ha firmato un quadriennale da 137 milioni di dollari con i Thunder, mentre Leonard a giugno sarà unrestricted free agent.