Tutto ciò che può essere associato ad una macchina, quello è Tobias. Vuoi qualcosa che non sa fare? Basta programmarlo.” Queste sono le parole dette da Sam Cassell, ex-giocatore NBA ed ora assistente di Rivers ai Clippers. La storia di Tobias Harris è racchiusa tutta in quelle parole. Lavoro, lavoro ed ancora lavoro. Nelle sue otto stagioni precedenti Tobias, non mostra tutto il suo potenziale, eppure già dimostra un’etica del lavoro non indifferente, che lo porterà ad un grande miglioramento.

Sapevo avrebbe avuto successo per la sua dedizione ed applicazione. Lo sapevo.”

Parole della sorella di Tobias in un’intervista rilasciata al “Los Angeles Times”. Venne scelto alla 19esima dai Bucks nel draft del 2011. Draft che oltre a Harris ci ha regalato i vari Irving (#1), Walker (#9), Thompson (#11), Leonard (#15) e tra i tanti anche una testa calda come Butler (#30). Un draft con non poche stelle. Tobias, in queste stagioni ha cambiato tre casacche. Bucks, Orlando, Pistons sino ad arrivare nel gennaio del 2018 a Los Angeles, nella trade che ha portato Griffin a Detroit. E’ qui che avviene la rinascita di Harris. In una squadra con nessuna stella, lui vuole emergere. “Una delle cose più importanti è dare l’esempio e far vedere alle persone quello che fai.”

Così nelle 32 partite di fine stagione Tobias viaggia ad una media di 19.3 PPG, 6 RPG, 3.1 APG, ma quello che stupisce è la scelta dei tiri. Luglio 2018, è la svolta. Harris rifiuta il rinnovo del contratto, sarà FA in estate e potrà scegliere il proprio destino. Ciò però non ferma la crescita del nostro zio Tobias, che in estate si allena ed anche tanto. Arriverà a bruciare 5mila calorie al giorno, tutti giorni. “He just works out all damn day.”

Harris non ha particolari skill ma si allena per essere bravo in molte. “Basta programmarlo.” Non a caso il suo soprannome è “The Machine.” Doc Rivers è rimasto molto sorpreso ed entusiasta del lavoro di Tobias, sin dal training camp e non deve quindi sorprendere come i Clippers possano essere quarti ad Ovest a 2 partite dai Golden State Warriors. Harris, grazie al lavoro di tutto lo staff dei Clippers e della sua famiglia che vive di basket, sta vivendo la stagione migliore della sua carriera.

A 26 anni, una stella è pronta a brillare in quel di Los Angeles, sponda Clippers. Viaggia a cifre impressionanti: 21.7 PPG, 8.7 RPG, 2.3 APG, e sta tirando con il 43% dall’arco, unico in tutta la lega con queste medie. (20+8 con almeno 42% da 3).

Dove non arriva il talento, c’è il lavoro e l’allenamento.

“Che cosa sono io?”

Tobias The Machine Harris, an MIP loading.

Giuseppe La Gatta