La notizia di pochissime ore fa. 76ers e Clippers raggiungono l’accordo che porta Tobias Harris Boban Marjanovic  Mike Scott a Philadelphia, mentre il rookie Landry ShametWilson ChandlerMike Muscala e due prime (2020 protetta, 2021 non protetta via Miami nell’affare Goran Dragic) e due seconde scelte a Los Angeles, sponda Clippers.

Mossa a dir poco avventata quella del GM dei ClippersGary Sacks, che pochi giorni fa aveva esternato la volotà di trattenere uno dei giocatori più decisivi di questa stagione per i Clippers (Tobias Harris ndr), con l’intenzione di rifirmarlo in estate concedendogli un’estenstione contrattuale fino a 147 milioni di dollari per 4 anni. Dopo una trade di questo tipo, infatti, non ci resta che analizzare i motivi che hanno spinto le due franchigie allo scambio.

Sul fronte Clippers, la scelta è chiara, avere budget a sufficienza per entrare nella corsa di un FA in estate. I nomi caldi sono tanti e tutti ben noti. Durante questa prima parte di stagione, infatti, secondo molti media americani, i Los Angeles Clippers sarebbero una delle destinazioni preferite di Kawhi Leonard, e con un core di giovani prospetti interessanti, soprattutto nel back court, potrebbero diventare davvero una seria pretendente per la firma del giocatore ora in forza ai Toronto Raptors, e secondo ESPN anche “The Brow” (Anthony Davis) sarebbe anch’egli interessato ai Clippers, aggiungendoli in una sua ideale “wish list”. In California quindi volano Landry Shamet, Mike Muscala e Wilson Chandler. Il primo, il rookie, ha ottime possibilità di ritagliarsi un ruolo importante, anche in un ipotetico starting five dei losangelini. Shamet ha già fatto vedere le sue enormi potenzialità al tiro, battendo il record di franchigia dei 76ers come triple segnate in partita che era detenuto da un certo Allen Iverson. Certo, deve migliorare ancora nelle scelte e in alcune letture soprattutto dal palleggio ma di sicuro al rookie proveniente da Wichita State non mancano gli attributi. Discorso diverso per Wilson Chandler e Mike Muscala che diventeranno giocatori importanti nelle rotazioni dei Clippers che da inizio anno sono una delle squadre più profonde della leghe. Ciò permetterà, sicuramente, a Doc Rivers più scelta e più “imprevedibilità” nella gestione del roster, con due buone ali dalla panchina, anche se questi ultimi potrebbero rappresentare anche delle pedine di scambio in estate per ritoccare il roster, rendendolo sempre più competitivo.

Sul fronte 76ers, la storia è completamente diversa. Molti già gridano allo scandalo, e ci si chiedono anche come abbia fatto una franchigia in prospettiva molto forte a smembrare tutto il proprio roster in meno di mezza stagione. “Semplice”, a Philadelphia stanno facendo il cosiddetto “budgeting“. Il GM della franchigia della Pennsylvania, Elton Brand, sta cercando in tutti i modi di rifirmare i loro nuovi big 4. Uno strating 5 davvero d’eccezione, non curanti però che se prima la panchina era corta, dopo questa trade si accorcia sempre di più, anche perchè l’infermeria a Philadelphia è piena. Con questa trade i 76ers possono davvero puntare, nell’immediato futuro, alle Finals di conference potendo contare su un quintetto di tutto rispetto con ben 4 all star e con un veterano come JJ Redick, che negli anni ha saputo ritagliarsi un ruolo importantissimo sul campo e all’interno dello spogliatoio della franchigia. Il “THE PROCESS” forse non è ancora vicino al completamento ma di sicuro manca davvero poco. Staremo a vedere come si comporterà Brett Brown alla guida di un gruppo così talentuoso, sperando di poterlo riconfermare l’anno prossimo, perchè in caso contrario a Philadelphia si ritroverebbero con un pugno di mosche in mano.

La Dead Line è vicina e queste ultime ore saranno infuocate e di sicuro si aspettano altri colpi interessanti, con importanti cambiamenti nel roster di molte franchigie NBA.