Dopo la bruciante sconfitta per 111-106 sul campo dei Los Angeles Lakers al rientro dalla pausa per l’All-Star Weekend, gli Houston Rockets si rialzano alla grande, battendo per 118-112 i Golden State Warriors alla Oracle Arena.

I Razzi, capaci di imporsi già tre volte in altrettante sfide stagionali contro i campioni in carica (due in California, una al Toyota Center di Houston), risultano dunque la seconda squadra capace di battere almeno tre volte in un’annata i Warriors nell’era Steve Kerr, unendosi agli Utah Jazz dello scorso anno.

A rendere ancor più pesante e fondamentale il trionfo degli uomini di Mike D’Antoni, inoltre, vi è un dettaglio non di poco conto: i Rockets, infatti, hanno portato a casa la vittoria sul campo più difficile della lega senza James Harden.

Sugli scudi Chris Paul, che guida con gran personalità un gruppo unito, compatto e coeso che gira alla grande attorno alla regia di CP3: su tutti, spiccano P.J. Tucker, Kenneth Faried e Eric Gordon, con Clint Capela, Austin Rivers e Gerald Green che pure danno il loro contributo.

Dopo un parziale di 15-0 in avvio di gara, Houston chiude il primo quarto sul 35-20. Golden State ricuce a poco a poco il divario, fino a portarsi a -7 alla pausa lunga (61-54), ma i Rockets resistono fino alla fine e, nonostante la reazione dei padroni di casa, finiscono con l’imporsi nel finale.

HOUSTON ROCKETS

CHRIS PAUL: 7,5

Guida i suoi al successo con grande leadership, sopperendo alla grande all’assenza di James Harden: per lui 23 punti, 5 rimbalzi, ben 17 assist (massimo in stagione) e 2 palle recuperate col 39% al tiro (7/18) e il 44% da dietro l’arco (4/9).

ERIC GORDON: 6,5

Ormai stabilmente titolare, l’ex Sesto uomo dà un notevole apporto alla fase offensiva dei suoi, mettendo a referto 25 punti, un rimbalzo, 4 assist, una palla recuperata e una stoppata col 40% dal campo (8/20) e il 33% dalla lunga distanza (4/12).

P.J. TUCKER: 7

Solito mix vincente di solidità, grinta e dinamismo su entrambi i lati del campo per il roccioso classe ’85, che fa registrare una doppia doppia da 18 punti, 10 rimbalzi, 4 palle recuperate e 2 stoppate col 45% al tiro (5/11) e il 44% da tre (4/9), infilando anche una tripla difficilissima sulla sirena del terzo quarto.

KENNETH FARIED: 7

L’ex Nuggets ha pienamente ritrovato sé stesso nel sistema dei Rockets e lo dimostra con l’ennesima prestazione più che positiva: per lui doppia doppia da 20 punti, 10 rimbalzi e 2 assist col 42% dal campo (7/17) e il 50% da dietro l’arco (2/4) partendo in quintetto.

CLINT CAPELA: 6

Rientro fondamentale per i Rockets quello del centro svizzero, che pur non essendo ancora al top sfiora la doppia doppia, mettendo a referto 8 punti, 15 rimbalzi, una palla recuperata e una stoppata col 50% al tiro (4/8).

GOLDEN STATE WARRIORS

STEPHEN CURRY: 6,5

Prova tutto sommato più che positiva per il due volte MVP, autore di 25 punti, 9 rimbalzi, 7 assist, una palla recuperata e una stoppata col 50% al tiro (9/18) e il 45% da tre (5/11).

KLAY THOMPSON: 6

Pur non tirando benissimo dal campo per i suoi standard (42% con 7/17), il numero 11 di Golden State fa comunque registrare 20 punti, 4 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi col 43% da dietro l’arco (3/7).

KEVIN DURANT: 6,5

Si fa valere su entrambi i lati del campo, mettendo a referto 29 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e 2 stoppate col 58% al tiro (11/19) e il 37% dalla lunga distanza (3/7).

ANDRE IGUODALA: 6

Dà il suo apporto in 28′ in uscita dalla panchina, totalizzando 8 punti, 2 rimbalzi, 4 assist, una palla recuperata e una stoppata col 43% dal campo (3/7), ma non va oltre il 25% da tre (1/4).

DEMARCUS COUSINS: 5,5

Mette a referto una doppia doppia da 13 punti, 14 rimbalzi (massimo con i Warriors), 2 assist, 3 recuperi e 4 stoppate, ma fa registrare anche 6 palle perse, 4 falli, di cui un tecnico, e tira con appena il 33% dal campo (4/12).