DeRozan ha lasciato da poco Toronto e il suo addio ha avuto un impatto mediatico come pochi altri nella lega.  Demar viene da 9 anni passati con la casacca dei Raptors, unica maglia indossata (fino ad ora) in tutta la sua carriera.  Lui e Kyle Lowry sono stati per anni i cavalli di battaglia della franchigia, uno dei migliori backcourt della lega che ha saputo innalzare lo status di Toronto, da team di media classifica a una presenza fissa nella Post Season.

DeRozan si trasferisce a San Antonio, in cambio dell’altro scontento dello scambio, Kawhi Leonard che a sua volta si trasferisce a Toronto, meta non gradita dall’ex Spurs.  Le dinamiche dello scambio sono note a tutti oramai: la guardia che ha da sempre giurato amore eterno alla città e al pubblico canadese, il rinnovo al massimo salariale nei primi giorni di Luglio, il mistero delle foto cancellate in casacca Raptor dal profilo di DeRozan, il video/sfogo in cui la guardia se la prende con “la poca lealtà della dirigenza” (senza esplicitare nulla di concreto) e infine lo scambio con i San Antonio Spurs.  DeMar si è sentito tradito, a maggior ragione dopo il rinnovo contrattuale al massimo salariale (139 milioni in 5 anni) ed un comportamento non esemplare da parte della dirigenza di Toronto, che solo poche settimane prima aveva deciso di licenziare coach Dwane Casey (vincitore del premio Coach dell’anno 2018, ma liquidato per una Post Season troppo deludente).

I Raptors hanno dato dei segnali forti in questa prima parte di Luglio, dimostrando la loro voglia di rivoluzionare un ambiente che da anni, nonostante raggiunga ottimi risultati, evidentemente non basta più alla dirigenza canadese.  Comportamento che però non è piaciuto ai colleghi, compagni, ex compagni di DeMar DerRozan che hanno espresso tramite i social la loro disapprovazione per ciò che accaduto.  Demarre Carrol, lungo ora in forza ai Brooklyn Nets ed ex compagno di DeRozan per 2 anni, si è epresso così al riguardo:

 

” Quando penso ai Toronto Raptors…

Io penso a DeMar DeRozan.

” Si meriterebbe una statua”

 

Parole eloquenti del lungo che ha avuto modo di respirare l’aria di Toronto, l’importanza che Demar rappresentava per il pubblico dei Raptors sia dentro che fuori dal campo.  Un’altra testimonianza contraria alla trade è arrivata da Dwayne Wade, che è stato decisamente più critico rispetto a Carrol:

 

“DeRozan ha dato tutto a Toronto,

tutto ciò che gli hanno chiesto di fare dal punto di vista della lealtà.

E’ questo il perché per cui odio le parole lealtà e sport,

queste due parole insieme non dovrebbe stare.

Dal punto di vista del giocatore, tutto questo fa schifo”

 

 

Prima il rinnovo: l’illusione dell’atleta e dei tifosi a continuare questo percorso insieme, poi i primi rumours di una possibile trade e infine il comportamento poco esemplare della dirigenza che ha spedito DeRozan in Texas come se fosse un giocatore qualsiasi, senza infamia e senza lode.  Non finiranno le polemiche relative allo “scambio degli scontenti” e siamo curiosi di come Toronto accoglierà il loro ex super eroe con la maglia degli Spurs.

Noi, in ogni caso, siamo dalla parte di DeRozan.